Danno erariale, Morra (FdI) punta il dito contro l’amministrazione

di Antonio Arduino

 Aversa. Danno erariale causato da amministratori e funzionari poco accorti all’ente locale per un importo complessivo superiore ai 900 mila euro.

Sarebbe questa l’ipotesi avanzata dalla Corte dei Conti che ha invitato il primo cittadino, attraverso la Procura Regionale della Corte dei Conti, ad adottare un formale atto di costituzione in mora nei confronti dei presunti responsabili del danno erariale.

Sotto i riflettori sindaci, assessori al demanio e al patrimonio, assessori all’area tecnica e urbanistica, segretari comunali, consiglieri comunali con delega all’ambiente e al patrimonio, dirigenti al demanio, patrimonio e area tecnica del comune di Aversa che hanno ricoperto cariche dal 2 maggio 1985 al 2 maggio 2005 perché considerati presunti responsabili di aver consentito la perdita di un’area standard di via San Lorenzo di circa 1600 metri quadrati, acquisita in proprietà da privati per diritto di usucapione grazie ad alla decisione di un giudice del tribunale samaritano emessa nel 2005.

Una non facile ricerca di responsabilità che arriva stranamente in ritardo perché la notizia dell’acquisizione da privati di quel suolo per usucapione era stata data proprio da queste colonne appena dopo la decisione del giudice. A fornirla era stata l’allora assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Rino Rotunno che a seguito di questo increscioso episodio aveva disposto l’immediato censimento delle aree standard comunali e la successiva diffida a sgombrarle da indirizzare ad eventuali occupanti abusivi per evitare il ripetersi del problema.

Una disposizione che, probabilmente, non era stata ottemperata da parte degli organi competenti se il successore di Rotunno ai lavori pubblici, Galati, dispose nuovamente l’avvio di un censimento delle aree standard annunciando che ciascuna sarebbe stata indicata con apposita segnaletica.

“Una idea mai realizzata che ha permesso ulteriori abusi che ho segnalato anche attraverso la stampa”, afferma Gennaro Morra esponente di Fratelli d’Italia ed ex assessore alla polizia municipale delle prima giunta Ciaramella. “Uno in particolare, che ho segnalato più volte, riguarda –ricorda l’esponente del partito di La Russa- lo standard compreso tra via Malpighi e via De Filippo occupato, fino a qualche anno fa, dalla Chiesa Cristiana Evangelica che utilizzava l’area, avendola occupata in parte per essere sede della tenda in cui si officiava il culto, in parte come zona parcheggio”.

“Da anni, come è noto ai cittadini aversani e agli amministratori, in quella area la chiesa evangelica non c’è più. Perché – ricorda Morra – ha trovato una sede più ampia nella zona sud di Aversa, nell’area dell’ex Ciardulli Center, di conseguenza quello standard dovrebbe essere libero e a disposizione della città”. “Invece –continua- non solo la tenda in disuso è ancora collocata sul suolo pubblico, facendolo diventare una specie di discarica, ma la parte di standard usata dagli evangelici come parcheggio è stata occupata abusivamente dai residenti di un condominio che l’hanno adibita a parcheggio privato”.

Un dato facile da controllare e che, per l’ex assessore, non dovrebbe essere sfuggito, quanto meno, alla polizia municipale. “Invece – riprende Morra – malgrado sia passato tantissimo tempo dal trasferimento della chiesa evangelica non solo resta occupata dalla tenda ma si permette l’uso abusivo di uno standard che potrebbe essere acquisito da privati in usucapione, proprio come l’area di via San Lorenzo”. “Se accadesse, di chi sarebbe la responsabilità?”, domanda Morra, invitando il sindaco a disporre l’immediato censimento delle aree standard, controllando che questa volta venga davvero portato a termine.

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