Terremoti nel Casertano, l’analisi storica

di Gianfranco Fabozzo

 Caserta. La scossa di terremoto delle ore 18,08 del 29 dicembre 2013 se ha rappresentato un evento drammatico per i giovani, per chi ha i capelli bianchi è stata l’ennesima fatalità non nuova a questo territorio.

Nel difficile e caldo 23 novembre del 1980 ben diversa fu la reazione anche perché le notizie tragiche si susseguivano e la paura collettiva si diffuse tra la gente. Si lavorò molto nella giovane redazione de “il Diario”, il quotidiano nato in Terra di lavoro e voluto dal padron della Juve Caserta Giovanni Maggiò.

Pagine di piombo si susseguivano con una freneticità che solo in occasione speciali assale una redazione. Una scommessa da vincere quella di informare meglio anche per i giovani report e giornalisti che con gli scarsi mezzi dell’epoca coprirono tutte le zone dell’Irpinia. Non vogliamo parlare in questa sede di questo evento, ma scorrendo il modesto archivio che siamo stati in grado di consultare, si nota che nei tempi i casertani non si fanno mai mancare nulla di brutto compreso i terremoti.

Era 17 Settembre 1885 quando poche righe della Gazzetta del Piemonte registravano: Terremoto a Napoli avvertito anche a Caserta alle ore 10,36. Bisogna arrivare al 1904 per leggere un altro titoletto in fondo pagina: Scossa di terremoto a Caserta Telegrafano da Napoli 11 giugno 1904 ore 20,30. Mignano Montelungo ore 2,09 ondulatorio. La popolazione si è impressionata.

Con l’inizio della prima guerra mondiale le scosse si fecero anche sentire. 1 settembre 1915 Terremoto a Sparanise ore 12,05 non c’è stato nessun danno ma grande spavento tra la popolazione. Nel secondo dopoguerra si inizia il 29 luglio 1947 Violento terremoto presso Caserta martedì sera. “Fortissime scosse di terremoto si sono avute a Mignano, un piccolo centro a quindici chilometri da Caserta. Il movimento sismico, che in alcuni momenti ha assunto proporzioni preoccupanti, è durato, ad intervalli, più di ventiquattro ore. Per una notte ed un giorno la popolazione si è accampata, per le strade, in attesa che le scosse fossero terminate. Il terremoto ha prodotto gravi lesioni a moltissimi fabbricati ed ai piani stradali. Il prefetto di Caserta si è recato sul posto, accompagnato da due ingegneri del Genio Civile e dal comandante dei vigili del fuoco. Egli ha immediatamente dato disposizioni per la sicurezza e l’assistenza dei senza tetto”.

Eravamo in pieno boom economico quando il 12 Gennaio del 1960 Altre tre scosse di terremoto hanno misero in allarme le popolazioni di Sessa Aurunca e Roccamonfina. Le scosse, furono avvertite alle due, alle tre e alle 5,27, in senso sussultorio, durarono pochi secondi. “Non si sono avuti a lamentare danni rilevanti, anche se molte case sono state fatte sgomberare per misura precauzionale. Il panico tra la popolazione è stato notevole. Oltre trecento persone sono state fatte sgomberare dalle case che apparivano più pericolanti”.

Era ancora sotto il segno del Capricorno il terremoto del 18 gennaio 1965 “lunedì mattina la popolazione del comune di Pignataro Maggiore è stata destata di soprassalto, ieri poco prima dell’alba, da una scossa di terremoto con movimento sussultorio durato pochi attimi. Il fenomeno sismico, che ha suscitato vivo allarme, è avvenuto alle 4.25 e si è ripetuto per altre due volte: alle 4,27 ed alle 4,30. Molte persone si sono precipitate in strada, riparate da coperte e soprabiti indossati sui pigiami. Il freddo ha poi consigliato ai più di far ritorno nelle proprie abitazioni. Le tre scosse di terremoto, di lieve intensità, non hanno provocalo danni di rilievo alle abitazioni e sono state appena registrate dai sismografi del l’Istituto di fisica terrestre dell’Università di Napoli.

Un lustro dopo, il 6 ottobre 1970, Terremoto a Caserta lesionato un ponte. “Una scossa sismica è stata avvertita alle 7,50 di stamane a Mignano Montelungo, in provincia di Caserta. Gli abitanti sono usciti dalle case e si sono rifugiati in campagna. Il sismo, durato alcuni secondi, ha lesionato il ponte San Ferdinando, che collega la cittadina con la Casilina. Domani sarà fatto sgomberare per precauzione l’ufficio postale, che si trova in un vecchio edificio rimasto danneggiato. Per gli stessi motivi la stazione ferroviaria è stata chiusa: sarà trasferita in un altro luogo. Il prefetto di Caserta e il prof. Imbò, dell’Istituto di fisica terrestre dell’Università di Napoli, si sono recati sul Posto. (Ansa)”.

Un terremoto che sembrava non dovesse finire mai se fino al 16 Novembre 1970 si registrarono 360 scosse. Mignano Montelungo resta sotto l’incubo del terremoto! Le scosse finora registrate dal settembre scorso sono 360: “Le ultime sono state registrate la scorsa notte alle 10,35, 2,38 5,51 e alle 8,10”, ha dichiarato il sindaco della cittadina dell’Alto Casertano, dott. Guadagno. Nella zona, per studiare il fenomeno sismico, è giunta un’équipe di geologi americani, che esamineranno la situazione determinatasi dopo le 360 scosse che si sono susseguite dal settembre scorso. Il maltempo aggrava la situazione. Per la pioggia, le strade della cittadina sono coperte da uno spesso strato di fango. Gli sfollati, attualmente rifugiati in campagna, sotto tende militari, chiedono un più sicuro ricovero contro le intemperie. Analoga la situazione a San Pietro Infine, l’altro comune. del Casertano, a pochi chilometri da Mignano, colpito dal fenomeno sismico. Il sindaco, AngeIoni, ha rivolto un appello in favore del paese abbandonato in parte. Si è appreso intanto che stata disposta la costruzione di edifici prefabbricati, per un importo di oltre centotrenta milioni di lire”.

Manero

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