Napoli Film Festival, “incontro ravvicinato” con il regista Vincenzo Marra

di Gaetano Bencivenga

 NAPOLI. Prosegue a ritmo serrato l’edizione 2013 del Napoli Film Festival al cinema Metropolitan. Dopo la serata del 1 ottobre dedicata al grande classico della “nouvelle vague”, “Il disprezzo” (1963), diretto da Jean Luc Godard, e interpretato da una conturbante Brigitte Bardot, …

… al culmine del suo inimitabile fascino, tocca al regista e documentarista napoletano Vincenzo Marra incontrare il pubblico mercoledì 2 ottobre, alle ore 21.30. Il quarantunenne autore inizia la sua carriera come fotografo sportivo per poi passare dietro la macchina da presa nel 1996 con il corto “Una rosa prego”. Collabora con i registi Marco Bechis e Mario Martone prima di girare il suo primo lungometraggio “Tornando a casa” (2001), vincitore del premio come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica alla Mostra di Venezia. Fin dall’esordio evidenzia un interesse prioritario per i temi sociali legati alla voglia di riscatto, spesso attraversata dalla violenza, del sottoproletariato meridionale.

Gli ultrà partenopei sono, invece, i protagonisti del successivo “E.A.M.-Estranei alla massa” (2002), così come è il problematico microcosmo di Secondigliano a diventare il luogo controverso di “Vento di terra”, girato due anni più tardi e presentato con successo alla “Semaine de la Critique” al Festival di Cannes. Dopo il documentario “L’udienza è aperta” (2006) e la pellicola “L’ora di punta” (2007), realizza nel 2012 “Il gemello”.

Il titolo dell’opera, proiettata a seguire l’incontro, si riferisce al soprannome di un detenuto napoletano ventinovenne, carcerato nella casa circondariale di Secondigliano per rapina, che, vivendo quotidianamente piccoli e grandi eventi, prova a imparare una lezione di legalità e umanità rappresentate entrambe dalla figura di un sensibile capo guardie.

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