Bersani apre la campagna elettorale: “Basta cabaret”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Questa campagna elettorale ci sta mettendo fuori dai binari. Noi non staremo dentro una campagna fatta solo di politicismo e cabaret: Monti e la desistenza, il Senato e la Camera… sono abbastanza allibito”.

Apre così la sua campagna elettorale il leader del Pd, Pier Luigi Bersani. “Vinceremo la battaglia perché susciteremo le nostre forze in tutto il Paese e le nostre forze questa volta sono in grado di battere la destra”.

“Chi altro c’è che può chiudere con questa destra e con vent’anni di regressione della politica italiana? Io dico nessun altro e non voglio fare polemiche”, dice Bersani. Bersani poi si scaglia contro il Pdl, che è “rimasto uguale senza cambiare né i volti né gli slogan”.

Ma al Pdl lui dice: “No, non tornerete”. Poi attacca i partiti. “Io sono l’unico a non aver messo il nome nel simbolo. Sistemi organizzati su una persona che spesso si sceglie da sola sono un tumore che rendono la democrazia ingessata, inefficace e impotente”.

Il segretario del Pd fa un affondo al leader del Pdl: “Con Berlusconi in questo ultimo periodo la farsa si è trasformata in dramma, siamo arrivati fino sull’orlo del baratro”. Poi sottolinea che “non è Berlusconi ma il berlusconismo che ci ha rovinato, la deformazione della democrazia”.

Bersani parla anche del lavoro come priorità della politica economica che non deve essere fatta solo da regole che, da sole, “non danno più lavoro”.

Il lavoro, sostiene, “non è solo lo strumento con cui mantieni la famiglia, è la dignità di una persona”. Per il leader Pd, “ogni persona deve avere il suo diritto a una quota di trasformazione del mondo”.

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