Concordia, le vittime salgono a sei. Il naufragio causato da un “omaggio”?

di Mena Grimaldi

La Costa Concordia affondataISOLA DEL GIGLIO.Sale a sei il numero di morti nel naufragio della nave “Costa Concordia” al largo dell’Isola del Giglio.

I vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte alla ricerca dei dispersi, hanno ritrovato, a bordo della nave, il cadavere di un passeggero. Si tratta della sesta vittima accertata del naufragio. Il corpo, con il giubbotto salvagente, era nel secondo ponte, in una parte non invasa dall’acqua. Prima i sommozzatori avevano trovato altri due cadaveri nella parte sommersa della nave: due uomini anziani, un italiano e uno spagnolo, il sardo Giovanni Masia, 85 anni, e Guillermo Gual, 68. I due avevano addosso il giubbotto di salvataggio e si trovavano vicino ad uno dei punti di raccolta. Sempre domenica notte erano state tratte invece in salvo tre persone, due sposini coreani e il commissario capo di bordo Manrico Giampetroni.

Per quanto riguarda i dispersi, secondo l’elenco messo a punto da Costa Crociere, sono 16 le persone che mancano all’appello: 10 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Mavi sono dubbi sudue croceriste siciliane, Lucia Virzì, 49 anni, dipendente comunale, e Maria Grazia Trecarico, 50 anni, che risulterebbero censite a terra dopo il naufragio anche se di loro si sono perse la tracce. Squadre di sommozzatori della Guardia costiera e sub speleologi dei Vigili del fuoco stanno perlustrando ognuna delle 1500 cabine, utilizzando le mappe della nave fornite dalla Costa Crociere. Le operazioni sono rese difficili dalla presenza di zone allagate e di locali ostruiti da arredi andati fuori posto con il naufragio.

Per il comandante della Guardia Costiera, però, “c’è il rischio che la nave sprofondi a 70 metri”, rispetto al gradino di 37 metri su cui è appoggiato lo scafo. Se sprofondasse a 70 metri, la nave si inabisserebbe completamente: a quel punto finirebbe ogni speranza di trovare vivi eventuali superstiti rimasti intrappolati a bordo. Le condizioni del meteo stanno peggiorando: il mare, sempre più mosso, sta rendendo difficili le operazioni.

Intanto, si indaga sulle cause della tragedia.Non sarebbe stata la nave a chiamare la sala operativa, ma viceversa, almeno stando alle prime ricostruzioni della Guardia costiera. L’equipaggio e la sala operativa avrebbero parlato diversi minuti prima che a terra si sapesse per la prima volta che la nave stava imbarcando acqua. Sembra che la manovra di avvicinamento all’Isola del Giglio non è stata un gesto di riguardo del comandante per i passeggeri bensì l’applicazione di un codice di cortesia interno all’equipaggio, ossia al tempo stesso un omaggio a Mario Palombo, una leggenda tra i comandanti della Costa crociere, e un favore all’unico gigliese a bordo, il capo maitre Antonello Tievoli.

Costa Crociere “scarica” il comandante della nave Concordia, Francesco Schettino,in acercere a Grosseto con le accuse di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. In una lunga nota diffusa in serata, il gruppo proprietario della nave, nel rendere noto che lunedì a Genova il presidente e amministratore delegato Pierluigi Foschi, terrà una conferenza stampa, ha rimarcato “errori di giudizio” da parte del comandante. «Come tutti i comandanti della flotta – ha precisato la nota – il comandante Schettino ha partecipato ad un continuo programma di aggiornamento e addestramento ed ha superato positivamente tutte le verifiche di idoneità previste. Come già reso noto, la magistratura, con cui Costa Crociere sta collaborando, ha disposto il fermo del comandante, verso il quale sono state mosse gravi accuse. Sembra che il comandante abbia commesso errori di giudizio che hanno avuto gravissime conseguenze: la rotta seguita dalla nave è risultata troppo vicina alla costa, e sembra che le sue decisioni nella gestione dell’emergenza non abbiano seguito le procedure di Costa Crociere, che sono in linea e, in alcuni casi vanno oltre, gli standard internazionali”. La compagnia poi respinge le accuse, mosse da alcuni passeggeri, secondo cui la Concordia non avesse giubbotti salvataggio in misura sufficiente per tutti. “A bordo di Costa Concordia e di tutte le navi Costa – si legge nella nota – sono disponibili giubbotti di salvataggio, lance e zattere in numero superiore al massimo delle persone che possono essere ospitate dalla nave”.

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