L’inciviltà di un popolo misurata dai…cigli delle strade

di Nicola Rosselli

 AVERSA. La civiltà di un popolo? Misuriamola dallo stato dei cigli delle strade periferiche e vedremo che noi aversani siamo all’ultimo posto insieme ai cugini degli altri diciotto centri dell’agro aversano, in un crescendo di sporcizia.

Provate per un attimo a prestare un po’ di attenzione in più ai cigli delle strade, sia di competenza comunale che provinciale, ubicate non tanto in centro e vi accorgerete subito di cosa vogliamo dire: erba alta infarcita di cartacce, bottiglie e lattine vuote e, in molti casi, una teoria senza fine di sacchetti di plastica, più o meno grandi, più o meno numerosi. A vederli prende un senso di angoscia, soprattutto se si pensa che spostandosi di qualche chilometro, già in provincia di Caserta stesso, lo sguardo si pone su cigli della strada immacolati, candidi. Due le considerazioni che vengono alla mente.

La prima ci vede direttamente coinvolti come cittadini e non ci fa assolutamente onore: noi aversani non abbiamo assolutamente il senso civico, la percezione del bene comune come bene di tutti e, quindi, anche nostro. Per noi, sarà forse un retaggio borbonico o una reazione all’invasione savoiarda, il bene comune è un bene di nessuno quindi possiamo approfittarne fino a distruggerlo. Ovviamente, questa sensibilità è legata anche una educazione che o c’è o non c’è. La cosa triste è, da quanto abbiamo potuto osservare empiricamente, che sono i giovani che più si comportano in maniera poco educata, utilizzando le strade come una pattumiera. Avete mai osservato cosa siamo capaci di lasciare cadere o lanciare dai finestrini delle nostre autovetture? Buste di patatine, pacchi di biscotti, pacchetti di sigarette (tutti, ovviamente vuoti!), bucce di frutta varia. E questo non solo in periferia, ma anche nel centro cittadino e la dice lunga sulla nostra sensibilità civica.

Accanto all’inciviltà di noi aversani c’è la complicità delle amministrazioni locali che quei cigli proprio non li vedono. Per il Comune di Aversa vale quanto può dirsi per le aiuole cittadine, per quel verde urbano che non vede mano di manutenzione da tempi immemorabile. A maggior ragione nessuna nuova in proposito di cigli delle strade comunali periferiche.

Due diversi trattamenti, invece, ci offre l’amministrazione provinciale di Caserta che tratta, da sempre, la parte settentrionale di Terra di Lavoro in maniera completamente diversa rispetto all’agro aversano. Tutte le amministrazioni provinciali, al di là del colore politico, infatti, sino ad oggi hanno sistematicamente dimenticato la parte meridionale della provincia. Motivo primario la mancanza di personalità delle nostre parti presenti sia in consiglio che nell’esecutivo provinciale. Questa volta, però, nel consiglio provinciale eletto lo scorso mese di marzo ci sono almeno quindici consiglieri su trentasei che provengono dall’inferno dell’agro aversano, senza contare che il vicepresidente dell’amministrazione è un aversano doc, rappresentante dello stesso partito che ad Aversa esprime il primo cittadino.

Bisogna, però, rilevare che, ad oltre sei mesi dall’insediamento di questo nuovo consiglio, i nostri consiglieri provinciali non hanno brillato più di tanto, quale che sia la loro appartenenza politica. Sarà perché la Provincia è un ente effettivamente inutile e, quindi, da abolire o perché i rappresentanti dell’agro aversano sono completamente assenti nell’evidenziare e cercare di risolvere i problemi delle terre che li hanno eletti? Una maggiore attenzione, ovviamente, è auspicabile anche da parte del vicepresidente. E chissà che i cigli delle strade, una volta puliti, non facciano riflettere il maleducato aversano, che non vedendo sporco, potrebbe desistere dall’iniziare a farlo.

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