Rifiuti, i sindaci dell’agro aversano accusano Tortorano

di Redazione

 TEVEROLA. Non è semplicemente furioso il sindaco di Parete Gino Verrengia, è deluso e adirato perché i rifiuti in strada ci sono ed il consorzio unico fa poco, davvero molto poco.

Lo ha messo per iscritto, insieme agli altri 17 sindaci dell’agro aversano, in una missiva indirizzata al presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi, al presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro, al liquidatore del consorzio Unico Gianfranco Tortorano ed ai prefetti di entrambe le provincie. Usa parole dure, soprattutto nei confronti di Tortorano, giudicato “un uomo che, stando ai fatti, sa fare poco e male il compito affidatogli”. Sembra che nessuno dei sindaci firmatari sia stato mai convocato presso il consorzio e che non siano ancora chiare le masse debitorie di ogni singolo comune, dando vita di fatto ad un’inefficacia dell’azione dello stesso consorzio nella liquidazione. Ma Verrengia va oltre: “L’appello che voglio fare è a tutti i colleghi sindaci, a non lasciare il consorzio, che è un ente pubblico, per convogliare in aziende private. E’ come se ammettessimo di non essere capaci di gestire le nostre cose e chiedessimo a qualcun altro di farlo. L’ammontare dell’intero volume d’affari del settore rifiuti si aggira intorno ai 260 milioni di euro, una cifra che fa gola a molti. La non privatizzazione del consorzio lo rende libero da ogni tipo di speculazione e consente che alla fine non vengano mortificate le rappresentanze istituzionali che sono i sindaci”.

LUSINI: “TORTORANO CI SNOBBA”. Ma parole forti le usa anche il sindaco di Teverola Biagio Lusini, che dice: “Voglio capire cosa sta succedendo nel consorzio, e perche Tortorano non abbia mai sentito il bisogno di confrontarsi con noi sindaci. Ho già scritto una missiva al prefetto e non escludo di rivolgermi alla magistratura per tutelare la mia comunità”.

CONFERIMENTI A FERRANDELLE. Intanto, sembra che la provincia di Caserta abbia intavolato una concertazione che garantisca lo sversamento nelle discariche di Ferrandelle ai soli carichi provenienti dalla provincia di Caserta, escludendo i camion provenienti da Napoli. Questo garantirebbe uno sversamento continuo e prolungato nel tempo anche ai 19 comuni dell’Agro interessati alla protesta.

ZINZI: “NO A RIFIUTI DI NAPOLI SUL TERRITORIO CASERTANO”. A respingere con forza ogni ipotesi di sversamento dei rifiuti napoletani sul territorio casertano è in prima persona il presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi. “La provincia di Caserta – ha dichiarato Zinzi – è stata già ampiamente vessata e trascurata da passate gestioni che hanno determinato veri e propri disastri ambientali. Le tante discariche disseminate sul territorio della provincia di Caserta sono riempite per i due terzi da rifiuti provenienti da Napoli. L’attuale situazione della discarica di San Tammaro, poi, non consente di poter ricevere rifiuti da parte di altre province. Se si andasse oltre le quantita’ che vengono gia’ quotidianamente conferite – ha aggiunto Zinzi – non sarebbe possibile rispettare il cronoprogramma adottato dalla provincia di Caserta per assicurare la raccolta dei rifiuti in tutta la nostra provincia fino alla realizzazione dei previsti impianti di trattamento termico e biologico. La legge 26 del 2010, inoltre, prescrive il principio della provincializzazione della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Cio’ significa che ogni provincia deve essere del tutto autonoma sia nella raccolta che nello smaltimento dei rifiuti. Qui non si tratta di non voler dare la solidarieta’ alla provincia di Napoli. Tuttavia, non possiamo permetterci di vanificare tutti gli sforzi che la Provincia di Caserta ha fatto finora, rischiando seriamente di andare incontro alla stessa situazione di emergenza in cui si trova oggi la provincia di Napoli”.

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