Palermo, sequestrati beni per 30 milioni a costruttore della mafia

di Redazione

Vincenzo RizzacasaPALERMO. Beni per 30 milioni di euro, tra cui un edificio del Settecento, la “Villa Barone Lanterna”, sono stati sequestrati dalla polizia all’imprenditore palermitano Vincenzo Rizzacasa.

L’uomo, 63 anni, attivo nel campo della ristrutturazione edilizia, fu arrestato lo scorso giugno pertrasferimento fraudolento di valori aggravato e riciclaggio aggravato.

Rizzacasa sembra cheavesse messo la sua attività al servizio dei costruttori mafiosi Salvatore e Francesco Sbeglia, i quali, dunque, sarebbero stati i suoi soci occulti e, attraverso il suo patrimonio, avrebbero continuato a lavorare nell’imprenditoria, imponendo metodi e sistemi di illecita concorrenza. La villa settecentesca,situatanel quartiere Acquasanta di Palermo, è stata trasformata, grazie a una regolare concessione, in un complesso edilizio di 15 lussuosi appartamenti e due studi professionali.

Tra i beni mobili e immobili posti sotto sequestro vi sonoquattro società: l’Aedilia Venusta srl, la Verde Badia Srl, una ditta individuale, e l’Immobiliare Sant’Anna. Inoltre, sei appartamenti, sette magazzini, sette tra autovetture e moto che fanno riferimento all’Aedilia Venusta, 35 appartamenti e quattro uffici collegati alla Verde Badia ed un locale commerciale ed un appartamento che fanno riferimento alla ditta individuale.

Da semplice preside di una scuola in provincia di Messina, Rizzacasa ha costruito negli anni un impero economico, avviandosi nel mondo dell’edilizia con una piccola ditta intestata al figlio. Poi, nel 2005, la svolta: nasce l’Aedilia Venusta con la quale è divenuto uno degli imprenditori più impegnati nelle ristrutturazioni nel centro storico di Palermo. Tra gli appalti aggiudicati, laristrutturazione degli ex Monopoli di Stato in via Generale di Maria.

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