Intercettazioni, multe per editori. No pene per giornalisti. Sky ricorre a Ue

di Redazione

 ROMA. Lacommissione Giustizia del Senato ha dato il via libera alle sanzioni, contenute nel ddl intercettazioni, previste per gli editori nel caso di “pubblicazione arbitraria” di indagini e intercettazioni prima dell’udienza preliminare.

Bocciati gli emendamenti soppressivi presentati dalle opposizioni. Il testo prevede che la pubblicazione degli atti comporta, per editori, una multa da 64.500 a 464.700 euro. Ritirato, invece, l’emendamento del relatore Massimo Centaro che stabiliva le pene per i giornalisti che pubblicano “in tutto o in parte, anche a guisa d’informazione” atti o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata per legge la pubblicazione. L’emendamento prevedeva per i giornalisti una condanna fino a 2 mesi di carcere o un’ammenda da 2.000 a 10.000 euro, per la pubblicazioni degli atti anche per riassunto; una sanzione fino a 2 mesi di carcere e un’ammenda da 4.000 a 20.000 euro per la pubblicazione delle intercettazioni. Inoltre, è prevista la sospensione temporanea dalla professione.

EMENDAMENTO “D’ADDARIO”. Condanne anche per chi compie riprese e registrazioni fraudolente (il cosiddetto “emendamento D’Addario”). Tuttavia sono state approvate delle eccezioni: non verrà condannato chi compirà questo tipo di registrazione o ripresa per motivi legati alla sicurezza dello Stato; se si tratta di un giornalista professionista nell’esercizio del diritto di cronaca; se realizzate nell’ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa.

TROPPE “NOTTURNE”, LAVORI RIPRENDERANNO LUNEDI’.

I lavori in commissione Giustizia del Senato riprenderanno la prossima settimana. “Ho parlato con il presidente del Senato Renato Schifani e abbiamo deciso che la seduta notturna della Commissione giustizia sarà sconvocata” ha annunciato mercoledì sera il presidente della Commissione giustizia di palazzo Madama Filippo Berselli. “Siccome sarebbe potuta durare non più di due ore, visto chegiovedì (oggi, ndr) c’è la riunione congiunta con la prima Commissione sul ddl anticorruzione, abbiamo deciso di convocare la notturna direttamente lunedì prossimo”, prosegue Berselli. “I senatori della maggioranza sono stati dei veri soldati e hanno resistito per due notturne consecutive – sottolinea Berselli – e dunque non posso sottoporli ad un ennesimo tour de force solo per due ore e solo per fare pochissimi emendamenti, visto l’ostruzionismo dell’opposizione”. “Pertanto – conclude – è meglio andare avanti ad oltranza lunedì sera”.

OPPOSIZIONE ANNUNCIA BATTAGLIA. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, annuncia battaglia: “Il ddl ha subito tante modifiche e contiene tante incoerenze che non ho ancora capito cosa verrà fuori”. Ma a chi le chiede se lo scontro politico, una volta approvata la nuova legge possa proseguire con un referendum popolare promosso dall’opposizione, Finocchiaro risponde: “Questo non lo so”. Netta la posizione dell’Italia dei valori: “Se anche il vicedirettore de Il Giornale riconosce che il ddl sulle intercettazioni taglierà completamente le gambe all’informazione – afferma il capogruppo Idv in commissione Giustizia al Senato, Luigi Li Gotti – è segno che quanto stiamo ripetendo da giorni è la pura verità: ma la maggioranza continua a far finta di nulla e prosegue imperterrita nel mantenere fermi i punti chiave del provvedimento. Insomma, quello che uscirà con ogni probabilità dalla Commissione rappresenterà un intervento devastante e un arretramento vistoso nella lotta al crimine”.

ALEMANNO: “ATTENTI A NON LIMITARE LIBERTA’ DI STAMPA”. “Credo che il ddl sia un tentativo per evitare l’inondazione, nei giornali, di tutta una serie di intercettazioni che non servono a dare una notizia ma solo a creare gossip”. Questo è il parere del sindaco di Roma Gianni Alemanno che, visto in quest’ottica, lo prendE come “un fatto positivo”. Tuttavia, il sindaco sottolinea che “nella definizione del testo bisogna stare molto attenti perché non si deve limitare la libertà di stampa”.

SKY RICORRE A UE. Sky Italia chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo, contro il disegno di legge sulle intercettazioni che “accoglie con grande preoccupazione”. Per Sky queste norme “rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo”.

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