Mediatrade-Rti: Berlusconi “inaugura” il legittimo impedimento

di Redazione

Silvio Berlusconi MILANO. Silvio Berlusconi “inaugurerà”il legittimo impedimento, appena diventato legge,per il nuovo processo che lo vede accusato difrode fiscale (8 milioni di euro evasi) e di appropriazione indebita (34 milioni di dollari) …

… nell’ambito dell’inchiesta Mediatrade-Rti su presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per creare fondi neri. Accuse formalizzate dal pubblico ministero di Milano Fabio De Pasquale, che ha chiesto il rinvio a giudizio delpresidente del Consiglioe di altri 12 coimputati, tra cui il figlio del premier,Pier Silvio Berlusconi, e Fedele Confalonieri, vicepresidente e presidente di Mediaset, che devono rispondere di frode fiscale.

La Procura di Milano aveva concluso l’indagine il 22 gennaio ma prima di chiedere il processo al giudice per l’udienza preliminare ha atteso le elezioni regionali tenutesi il 28 e 29 marzo scorsi. Davanti al Gup, Berlusconi potrà far valere il legittimo impedimento, che sospenderà il processo (fino a 6 mesi e per un massimo di 18); la sospensione, però, non vale per gli altri imputati. Se invece dovesse rimettersi in cammino il “processo breve”, la nuova legge brucerebbe quasi 2 anni e mezzo di tempo, lasciando poco più di 6 mesi per arrivare alla sentenza, pena l’estinzione del processo.

I reati non risultano ancora prescritti perché l’approvazione indebita sarebbe stata consumata, tra Milano e Dublino, dall’8 febbraio 2003 al 30 novembre 2005, mentre la frode fiscale è contestata fino al 30 novembre 2009. Sino alla fine dell’anno scorso, quindi, secondo la Procura di Milano, Berlusconi padre e Berlusconi figlio, “sulla base di una falsa rappresentazione nelle scritture contabili obbligatorie di Mediatrade e Rti (società del gruppo), indicavano nelle dichiarazioni consolidate di Mediaset elementi attivi inferiori al reale”.

Ilsistema ipotizzato dalla magistratura milanese è simile a quello del processo in cui Berlusconi è imputato di frode fiscale per i presunti fondi neri creati da Mediaset attraverso la compravendita dei diritti Tv e cinematografici (l’udienza è fissata al 12 aprile). Nella circostanza, Mediaset avrebbe rinunciato a trattare i diritti televisivi direttamente con le majors americane, come fino agli anni ’80 faceva personalmente Berlusconi, e avrebbe affidato l’incarico a un egiziano diventato cittadino americano, Frank Agrama, “socio occulto” di Berlusconi perché comprava i diritti per rivenderli alle società di quest’ultimo a prezzi “lievitati”.In tal modo, sarebbe stato sottratto denaro da Mediasete dalla disponibilità degli azionisti, trasferendolo all’estero al riparo dal fisco italiano.

Alla notizia della chiusura delle indagini, Mediaset ha rivendicato la “più rigorosa osservanza dei criteri di trasparenza e delle norme di legge” nei bilanci e nelle dichiarazioni fiscali della società. Secondo il premier Berlusconi, invece, si tratta dell’ennesima “persecuzione” della magistratura nei suoi confronti.

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