Fini: “Si al presidenzialismo, ma senza slogan”

di Redazione

Gianfranco FiniROMA. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, in Veneto per un tour di presentazione del suo libro “Il futuro della libertà”, si dice possibilista sul presidenzialismo, ma chiede di evitare troppi “slogan”.

“Il presidente del Consiglio rilancia l’ipotesi del presidenzialismo: mi fa piacere, ma in questa legislatura sarà complesso affrontare la questione. Se la maggioranza deciderà di seguire la via del presidenzialismo, non è detto che l’opposizione le vada dietro. Mi auguro che non ci si fermi ai titoli dei giornali”.

Fini ricorda il punto nodale della questione:”In Italia dobbiamo istituire la figura del capo dello Stato che è anche capo dell’esecutivo? Di questo dobbiamo discutere”. Per Fini un modello esportabile è quello del presidenzialismo alla francese, ma spiega: “Non è vero che il presidente eletto dal popolo sia il dominus assoluto, ci deve essere il contraltare del Parlamento. Siamo pronti a discutere non solo con gli slogan e approfondendo inoltre cosa significano pesi e contrappesi”. Quindi l’importanza delle riforme: “Le dobbiamo fare, non possiamo continuare a parlarne come in un mantra consolatorio perché la pubblica opinione non crede più a una classe dirigente che ne parla e poi non le fa”.

Ilco-fondatore del Pdl parla anche delrapporto tra il suo partito e Lega, mettendo in guardia dal rischio di appiattimento sulle posizioni del Carroccio: “Tra l’originale e la fotocopia si sceglie l’originale. Il rapporto con la Lega è strategico non solo per il Nord ma per l’Italia, ma se il Pdl sembra la fotocopia della Lega perché mai si deve scegliere la fotocopia e non l’originale?”.

Per quanto riguarda le polemiche seguite alla manifestazione del Pdl di sabato, Fini difende il ministro degli Interni Roberto Maroni: “Ho trovato la dichiarazione di Maroni encomiabile. – dice il presidente della Camera – È stato bravo quando ha ricordato che presso il ministero degli Interni, Questura e Prefettura, operano servitori dello Stato che sanno il fatto loro. Ha avuto senso delle istituzioni, le polemiche non possono riguardare tutto e tutti. È normale che tra chi organizza e le autorità ci sia sempre un divario, bravo Maroni che ha detto basta le polemiche”.

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