Blitz di Rosy Bindi all’ospedale ‘Moscati’

di Antonio Arduino

 AVERSA. Rosy Bindi va al pronto soccorso del San Giuseppe Moscati. E’ accaduto nel pomeriggio di lunedì.

Un arrivo a sorpresa, non dettato dalla necessità di risolvere problemi di salute, né di toccare con mano le tante carenze di un nosocomio da tempo in affanno, magari per ragionare sul come porvi rimedio. La presenza del presidente del Partito Democratico è stata la risposta all’invito a visitare l’ospedale cittadino rivoltole da uno dei sanitari dell’organico del servizio di pronto soccorso.

Un invito accolto dalla parlamentare che, stando alle dichiarazioni dei presenti, avrebbe espletato l’impegno in pochi minuti, giusto quelli necessari ad entrare ed uscire dal pronto soccorso insieme ad uno stuolo di accompagnatori, guidato dall’ex assessore regionale alla sanità Angelo Montemarano e dal consigliere regionale uscente del Pd Nicola Caputo. Un tour elettorale così rapido da non permettere al presidente del Partito Democratico neppure di notare il caos creato dalla, solita, ressa di pazienti in attesa di essere visitati, né di ascoltare le proteste di chi aspettava da ore per ottenere la steccatura di un dito fratturato. “Sono arrivata al pronto soccorso alle ore 17 e sono stata dimessa alle 22 e 36. Cinque ore e mezza per ottenere la steccatura del mignolo fratturato” dice la signora Verde Carmela.

“Questo perché – continua la donna – in quel momento, come ci è stato detto dagli infermieri, era presente soltanto un medico che poi ha avuto necessità di raggiungere la sala operatoria per un intervento. Personalmente, anche se mi ha dato fastidio e mi sono unita alla protesta degli altri pazienti, non ho avuto difficoltà ad aspettare ma – ricorda – c’è stato chi si è agitato così tanto da far intervenire le forze dell’ordine a riportare la calma. Tutto questo mentre passava Rosy Bindi che nemmeno ci ha visti, né uditi. L’onorevole ha fatto solo un giro veloce ed è andata via”. Dunque quello del presidente del Partito Democratico è stato proprio un tour elettorale.

Probabilmente finalizzato a compiacere chi l’aveva invitata, come conferma il direttore sanitario del nosocomio che però tiene a chiarire che l’affermazione fatta dalla paziente sull’assenza o la scarsa presenza dei medici non risponde a verità. “Grazie all’arrivo di tre nuovi sanitari oggi –afferma Tatavitto- il pronto soccorso del Moscati ha un organico di 16 unità mediche che coprono i turni sempre con tre operatori. Riducendo anche la necessità di utilizzare gli specialisti delle altre divisioni. Circa la lagnanza espressa della signora va detto –aggiunge – che il tempo di attesa è legato al fatto che il suo era un codice bianco”. Dunque, tutto normale, anche il tour della Bindi che conferma come l’interesse dei politici per le vicende dell’ospedale aversano siano legate soltanto ai momenti elettorali.

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