Via Raffaello, nuova segnalazione del Codacons

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Esprimiamo soddisfazione e gratitudine all’Istituzione per aver disposto il tempestivo intervento degli operatori del servizio di Igiene urbana che, dopo solo 24 ore dalla nostra segnalazione su Pupia, …

… rimuovendo i rifiuti hanno provveduto a rendere utilizzabile il marciapiede di via Gemito, riportando la dignità all’ambiente, ma siamo costretti a segnalare l’anomalia dell’intervento stesso”. Lo scrive il Codacons di Aversa in una nota. Pur facendo riferimento esplicitamente al problema di via Gemito, segnalato da Carlo Zaccariello, rappresentante dei diversamente abili su sedia a rotelle nel Coordinamento Aversano Disabili, il Codacons aveva chiarito che la presenza di rifiuti sui marciapiedi non è esclusiva di via Gemito ma interessa anche altre zone, chiedendo anche per questi casi interventi risolutori e la valutazione della possibilità di applicare la riduzione della Tarsu prevista esplicitamente dal Regolamento Comunale in caso di mancato rispetto del contrato di rimozione rifiuti.

Il problema ora viene segnalato per via Raffaello: “E’ bastato attraversare la strada, – scrive ilCodacons aversano – passando da via Gemito a via Raffaello, per ritrovare rifiuti che giacevano sul marciapiede. Anche questi erano a terra dal 15 febbraio, ed erano stati segnalati dal CoADis, però il 24 febbraio non sono stati rimossi e ad oggi, 26 febbraio, come mostra la foto allegata, sono ancora sul marciapiede. Perché non sono stati rimossi? Forse perché la nostra segnalazione ha indicato esplicitamente solo via Gemito, indicando genericamente che il problema è comune ad altre zone della città? Possibile che per ottenere risposte concrete, che vadano nell’ottica del miglioramento della vivibilità e del rispetto dei diritti dei cittadini, si debba fare l’elenco dettagliato dei luoghi in cui si possono toccare con mano problemi come quello dei rifiuti depositati sui marciapiedi che sono visibili a tutti? Se il mancato prelievo è legato a mancato controllo del lavoro effettuato allora è necessario che l’ufficio competente si attivi, non semplicemente disponendo il prelievo ma controllando che venga davvero eseguito. Questo nell’ottica di garantire un servizio per il quale i cittadini pagano all’ente una tassa che ad Aversa ha raggiunti livelli altissimi”.

Il Codaconsaggiunge: “Niente servizio niente Tarsu. Del resto se il Comune eroga sanzioni pecuniarie alla ditta titolare del prelievo e spazzamento per il mancato o ritardato servizio è logico anche che il cittadino debba pagare nella stessa misura un servizio che non viene svolto o viene svolto a metà”.

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