Accusato per concussione, Vendola risponde con una video lettera su Youtube

di Emma Zampella

 BARI. A cinque giorni dalle primarie, scoppia il caso giudiziario:Nicola Vendola, candidato alle primarie con Francesco Boccia per la scelta del presidente di centrosinistra alle prossime elezioni provinciali.

I governatore della Puglia è finitonel registro degli indagati per concussionee ha risposto con una video lettera su Youtube. Pura coincidenza? Sta di fatto che le accuse rivolte a Vendola vengono fuori da intercettazioni telefoniche di conversazioni avvenute tra lo stesso e Alberto Tedesco, l’ex assessore alla sanità della regione Puglia.

Al centro della telefonata ci sarebbero chiarificazioni che Vendola avrebbe preteso dall’ex assessore riguardo la mancata nomina a primario dell’ospedale “Miulli” per il professore di Harvard, Giancarlo Logroscino. Prontamente arrivano le dichiarazioni del governatore pugliese, che fa sapere di non essere per niente intimorito per questa fuga di notizie. “Sarei indagato? Sono mesi che danzano per aria queste ‘notiziole’, che provano ad assediare la mia vita. Sono notizie usate continuamente allo scopo di inquinare la lotta politica. Non riesco neppure a capire il motivo per cui sarei stato iscritto nel registro degli indagati e per quali reati. Caso mai, dovrei forse essere premiato per aver capovolto l’andazzo italiano”, ha commentato Vendola.

Il candidato alle primarie fa sapere la sua versione dei fatti dal portale di Youtube dove continua: “Il professore di Harvard ha una fama internazionale e presiede a livello mondiale una società per le Scienze neurodegenerative. Ha una caratteristica: é un pugliese, é un barese, uno dei tanti uomini del Sud che, per poter esprimere appieno il proprio talento, sono emigrati lontano dalla propria terra. Io ho parlato nel corso degli anni al telefono e ho incontrato il professor Logroscino, e gli ho detto: ‘Ma perché non torna in Puglia e non mette a disposizione del nostro territorio il suo straordinario talento?’ Il professor Logroscino ha riflettuto,

è tornato e oggi lavora in Puglia”.

Quella che doveva essere un’opera degna di lode, come la ha definita lo stesso Vendola, gli si ritorce contro e gli procura una nomina nel registro degli indagati. E non sono mancate così accuse al sistema italiano: “In Italia puoi essere qualcuno solo se hai dietro la politica che ti muove. E’ difficile per me poter immaginare di essere iscritto nel registro degli indagati perché ho la conoscenza di aver lavorato per la Regione Puglia e tutti i pugliesi”.

Il caso è scoppiato quando Alberto Tedesco finisce per essere indagato, in seguito alla sua confessione a Vendola, relativa al fatto che la nomina di primario per il professore di Harvard fu mancata, proprio perché quest’ultima non subì pressioni politiche. Nel luglio 2006 il governatore pugliese venne ascoltato come persona informata sui fatti.

Ma dal portale di youtube Vendola sottolinea: “E’ un episodio di buon governo ed è incredibile che possa essere capovolto in un episodio da analizzare con la lente del codice penale. Non penso di dover sentire dentro di me offesa perché io non ho recato offesa a nessuno. Per l’ennesima volta – conclude Vendola – si tenta di costruire un polverone nei miei confronti, contro di me”.

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