Pacco bomba alla Bocconi: rivendicazione anarchica

di Redazione

MILANO. Un pacco bomba con due chili di dinamite collegati ad un timer è stato trovato mercoledì mattina, parzialmente inesploso,in uno sgabuzino dell’Università Bocconi di Milano.

La deflagrazione è avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì, ma solo in parte, sembra per un difetto del congegno elettronico, altrimenti avrebbe provocato danni ingenti. L’ordigno,regolato da un timer e costruito con un tubo riempito da due chilogrammi di dinamite, era stato collocato all’interno di una nicchia in uno dei corridoi di transito tra le diverse strutture del prestigioso ateneo milanese.

RIVENDICAZIONE. Intorno alle 13 di mercoledì sono giunti prima una chiamata anonima e poi un volantino alla sede del quotidiano “Libero” da parte della “Federazione Anarchica Informale” che ha rivendicato il pacco-bomba. Una sigla già nota, in quanto responsabile di altri pacchi bomba. A quanto sembra, sul volantino c’erano anche le firme “Sorelle della libertà” e “Nucleo Maurizio Morales”. Il volantino di rivendicazione, stando a quanto si apprende, sarebbe già stato pubblicato su un sito, avvertendo che l’attentato sarebbe solo un inizio di una nuova campagna. La Procura ha aperto un’inchiesta.

IL TESTO DEL VOLANTINO. Il volantino reca le firme “Sorelle in armi – Nucleo Mauricio Morales/Fai”, è intitolato “Operazione Eat the Rich – Fuoco ai Cie”. Inizia così: “16 dicembre ore 3.00 AM, Milano, 2 kg di dinamite porteranno rivolta e distruzione”. Poi continua: “Chi non terrorizza si ammala di terrore. Abbiamo scelto di colpire dove meno ve lo aspettate. In una fredda notte d’inverno il fragore di una esplosione illumina la parola solidarietà, che torna al suo giusto significato concretizzandosi nell’attacco a un avamposto del dominio, dove si formano i nuovi strumenti e apparati del capitale, dove si affilano le armi che taglieranno la gola agli sfruttati”. “L’indignazione morale – continuano gli autori del volantino – per la costruzione di sempre nuovi campi di concentramento nel ‘civilissimo’ occidente di inizio ventunesimo secolo, si trasforma in azione. Non coltiviamo eroismi, con questa nostra prima azione condividiamo semplicemente i rischi che sorelle e fratelli migranti vivono quotidianamente sulla loro pelle. Che la paura cambi di segno, siano ricchi e potenti a tremare, noi a ballare”.

NESSUN DANNO. Secondo quanto riferito dall’Università, non ci sono stati danni a cose o persone e lo scoppio, che ha causato la caduta di qualche calcinaccio, è avvenuto nel tunnel tra via Sarfatti e via Bocconi, che di notte viene chiuso. Mercoledì mattina il passaggio tra i due edifici è stato chiuso per qualche ora per consentire gli accertamenti degli artificieri, poi è stato riaperto è si è svolta regolarmente l’inaugurazione di “Bag”, la nuova “Bocconi Art Gallery”.

A GORIZIA UNPORTAFOGLI ESPLOSIVO. La stessa firma “Federazione Anarchica informale” è apparsa martedì su una busta contenente un portafogli imbottito di polvere esplosiva, esploso sulla scrivania del direttore del Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia). Tra gli obiettivi indicati nella rivendicazione il Cie e strutture collegate. Se il direttore del Cie, Luigi Del Ciello, non fosse stato pronto di riflessi gettando la busta sulla scrivania, avrebbe potuto subire seri danni fisici.

Il volantino di rivendicazione

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