Mauritania, due italiani rapiti da commando di Al Qaeda

di Redazione

MauritaniaNOUAKCHOTT. Due coniugi italiani, Nicola Sergio Cicala,65 anni, siciliano di Carini,e la moglie Philomenee Kaberee, di 39, originaria del Burkina Faso ma con passaporto italiano, sono stati rapiti nella notte di venerdì nel deserto della Mauritania, a pochi chilometri dal confine col Mali.

I due potrebbero essere stati rapiti da un gruppo armato vicino ad Al Qaeda, stando a quanto riferito da fonti locali. Il pulmino, con targa italiana, su cui viaggiavano è stato trovato sul ciglio della strada, con i pneumatici forati e segni di colpi d’arma da fuoco sulla carrozzeria. L’episodio sarebbe avvenuto tra la città mauritana di Ayoun e Kayes, in Mali occidentale, mentre i coniugi erano diretti verso il Burkina Faso.

La Farnesina sta seguendo la vicenda anche in stretto contatto con l’ambasciata italiana a Dakar (l’Italia non ha una rappresentanza diplomatica in Mauritania) e raccomanda il massimo riserbo sulla vicenda. Anche il portavoce del ministero mauritano degli Esteri, Baba Sidi Abdala, ha chiesto cautela. L’ipotesi del rapimento viene presa in seria considerazione e si stanno effettuando tutte le verifiche del caso.

La figlia di Cicala, Alexia, nata da un precedente matrimonio del padre, a SkyTg24 ha lanciato un appello al ministro degli Esteri Franco Frattini affinché vi sia il massimo impegno della Farnesina nella vicenda, precisando che i due coniugi non erano lì in vacanza: l’uomo stava accompagnando la moglie in Burkina Faso dove vive il figlio.

Fonti mauritane affermano che i due sono stati prelevati da uomini armati mentre si trovavano a bordo della loro auto a trazione integrale, sulla quale sono state trovate tracce di proiettili, presso il villaggio di Kobeni, nel sud della Mauritania sulla strada che porta in Mali. Secondo fonti della sicurezza e dell’amministrazione locale mauritana, i due sarebbero caduti nelle mani di al Qaeda nel Maghreb Islamico, che ha già rivendicato il sequestro, in Mauritania, lo scorso 29 novembre, di tre cooperanti spagnoli appartenenti ad Acciò Solidaria, organizzazione non governativa di Barcellona, e del francese Pierre Camatte, catturato il 25 novembre in un hotel della città di Menaka, in Mali.

Al Qaeda nel Maghreb Islamico è una delle organizzazioni terroristiche più attive del nord dell’Africa. Le azioni terroristiche del gruppo armato sono dirette essenzialmente contro membri dell’esercitoo delle forze di sicurezza dei rispettivi Stati, ma spesso vengono sequestrati gli occidentali che si trovano nello sterminato territorio; e in questi casi anche se inizialmente i terroristi chiedono la scarcerazione di estremisti, i sequestri finiscono di solito con il pagamento di un riscatto.

Nel gennaio scorso, quattro turisti europei (una coppia svizzera, una settantenne tedesca e un britannico) furono sequestrati alla frontiera tra Mali e Niger; al Qaeda liberò la coppia il 21 aprile e la tedesca il 12 luglio; il 3 giugno annunciò invece di aver assassinato per la prima volta un occidentale, il turista britannico Edwin Diyer: i terroristi sostennero che l’esecuzione era dovuta alla decisione del governo britannico di non liberare lo sceicco, Abu Qutaba, un ideologo di Al Qaeda. Ma secondo fonti mauritane, Londra invece non aveva voluto pagare.

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