Quinto Circolo, la dirigente: “Non siamo un’anomalia”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Mentre i genitori del Quinto Circolo di Aversa preparano una manifestazione pubblica di protesta, sulla vicenda interviene, per fare chiarezza, la dirigente scolastica della struttura scolastica aversana che evidenzia quanto segue.

“Il Quinto Circolo di Aversa – afferma la dottoressa Iannone – è perfettamente dimensionato con i suoi 970 alunni ed i suoi tre plessi. La sottoscritta è stata accusata di aver escluso l’assessore al ramo da discussioni che sull’argomento si sono svolte all’interno della scuola.Al contrario, il Comune ha invitato ad un incontro sul futuro della scuola (con lettera consegnata pro-manibus e per strada, forse affinchéla preside non ne venisse a conoscenza) solo i rappresentanti degli organi collegiali. Purtroppo, neanche in tale occasione il Comune ha inteso rispondere alle 21 domande che i genitori erano stati costretti a mettere per iscritto perché ad esse non avevano (e a tutt’oggi non hanno) mai ottenuto riscontro”.

“Nel mese di settembre 2009 – continua la dirigente – l’Amministrazione Comunale di Aversa ha invitato tutte le scuole interessate alla razionalizzazione per sancire la spartizione del V Circolo. Tutte, tranne il Quinto Circolo, infatti a tale importante incontro la sottoscritta non solo non è stata invitata ma di esso è venuta a conoscenza solo per vie traverse. Qualche giornale ha scritto che si rintraccerebbe, da parte dell’amministrazione, un certo spirito di sobillazione nell’azione condotta dalla preside. Non so quale sia la fonte, ma so che ‘sobillazione’ è un termine forte che rimanda a comportamenti istituzionalmente e civilmente deprecabili sotto ogni punto di vista e che in nessun modo mi appartengono. Probabilmente, la richiesta di corretti e trasparenti rapporti istituzionali tra organi della Repubblica, costituzionalmente e paritariamente statuiti dall’articolo 117 della Costituzione, è stata recepita come offensiva dai nostri amministratori. Il fatto è che, come dirigente dello Stato e come persona, non conosco altre vie legittime di rapporto tra scuola e amministrazioni locali”.

“Il Quinto Circolo – sottolinea la Iannone – non rappresenta nessuna ‘anomalia’ come ripetutamente affermato dagli amministratori locali: infatti essi ritengono che non sarebbe congruo che ad esso afferiscano anche studenti di altri Comini come Teverola o Lusciano. E’ solo una scuola che è cresciuta e che funziona grazie al lavoro appassionato ed alla competenza degli Insegnanti, dei collaboratori e della segreteria che hanno garantito, negli anni, alla Città di Aversa la presenza di un presidio educativo forte (976 alunni) e che attira utenza anche da fuori Comune. E’ anche grazie ad istituzioni sociali di eccellenza che si rinforza l’armatura urbana di una città, grazie alla quale essa si pone come polo di attrazione e luogo di incontro per l’hinterland ed i Comuni limitrofi. Invece di svilire e contrastare una tale realtà (in tempi, non lo dimentichiamo, di Città metropolitane ed integrazione delle conurbazioni) sarebbe il caso che anche l’Amministrazione cominciasse a tutelare una tale risorsa della città. Inoltre, il Comune dovrebbe chiarire che senso ha istituire esclusivamente istituti comprensivi in un grande centro come Aversa, istituti comprensivi che, se sono la risposta corretta ed efficiente in zone rurali o a scarsa incidenza demografica, costituiscono un oggettivo impoverimento dell’offerta formativa in una città viva e ricca di tradizioni scolastiche”.

Fin qui le (giuste) ragioni della dottoressa Iannone che aumentano le perplessità sull’opportunità di dar vita ad uno smembramento che non ha logica alcuna. Sulla vicenda il consigliere comunale de “La Sinistra”, Mimmo Rosato, addetto ai lavori, ricoprendo il ruolo di preside alla scuola media di San Cipriano d’Aversa, ha dichiarato: “La scelta di trasformare le scuole in istituti comprensivi è giusta quando le scuole stanno morendo, ma qui abbiamo istituti in buona salute con circa mille alunni ognuno, per cui siamo di fronte ad una scelta inspiegabile da parte dell’amministrazione comunale. Sarebbe più giusto riscrivere la mappa delle scuole cittadine ridisegnando le platee scolastiche. Capisco, però, che si tratta di una scelta che implica maggiore lavoro e attenzione”. Rosato, infine, ritiene che “questa amministrazione abbia scelto di non investire a livello scolastico nella zona di Aversa Nord, continuando a realizzare nuovi istituti nella zona Sud della città, senza alcuna programmazione”.

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