Omofobia, la Camera boccia il ddl Concia

di Angela Oliva

Camera dei deputatiROMA. Con 285 voti favorevoli, 222 contrari e 13 astenuti è stato bocciato alla Camera il disegno di legge sull’omofobia presentato dalla parlamentare del Pd Paola Concia.

La maggioranza ha votato l’incostituzionalità del provvedimento sollevata dalla pregiudiziale dell’Udc, respingendo, invece, la proposta di rinvio in commissione presentata da Giulia Bongiorno. Il voto, però, ha portato non pochi dissidi tra i partiti e nei partiti stessi.

Il segretario del Pd Dario Franceschini è andato su tutte le furie per la decisione della deputata Paola Binetti di votare a favore della pregiudiziale d’incostituzionalità: È un problema, un signor problema. La legge è stata bocciata dalla destra ed è una vergogna – prosegue il segretario del Pd -, perché dopo che tanti esponenti della destra si erano detti disponibili a norme contro l’omofobia, che non dovrebbero avere colore politico, hanno votato compatti insieme all’Udc per bloccare la legge. La risposta che si dà agli omosessuali è che la legge non si fa, dovrebbero vergognarsi”. Alle dichiarazioni di Franceschini il Pdl ha replicato: “Non ha mantenuto i patti. Avevamo raggiunto un accordo per cui, per rimediare ai vizi di costituzionalità della norma, si rinviava all’esame della commissione. Arrivando in tempi brevissimi a riportare il testo in aula. Violato il patto, anche noi abbiamo votato contro”.

I motivi della pregiudiziale presentata dall’Udc sono stati spiegati dal deputato Roberto Rao, che ha affermato: “L’omofobia si combatte potenziando il controllo del territorio, educando al rispetto, dando risorse alle forze dell’ordine e non aggiungendo altre categorie di reato. Così facendo si finirà per discriminare indirettamente chi non vi rientra come le persone anziane, anche loro soggetti deboli, spesso vittime di violenze. Che senso ha legiferare in questo modo?”.

L’Italia dei Valori aveva espresso sin dal principio la contrarietà al richiamo in commissione, affermando: “C’è stato un anno di aggiustamenti su questo testo che è stato, tra l’altro, redatto a più voci, compresa quella della maggioranza. Questa richiesta ci sembra dilatoria: le lobby omofobe sono un lavoro permanente”. Ai voti del gruppo di Di Pierto si sono aggiunti anche quelli dei ‘finiani’ del Pdl che hanno votato contro la pregiudiziale di costituzionalità.

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