Messina, sarebbe di 35 morti il bilancio definitivo. Sabato lutto nazionale

di Redazione

 MESSINA. E’ di 25 morti accertati l’ultimo bilancio delle vittime del nubifragio di Messina. Altre dieci persone risultano disperse ma, come ha spiegato il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, ormai non c’è nessuna speranza di ritrovarli vivi.

Dunque, il bilancio definitivo dovrebbe essere di 35 morti. Sono però in corso accertamenti su altri eventuali dispersi che potrebbero essere degli immigrati irregolari che avevano preso in fitto case nella zona e che, quindi, non risultavano ufficialmente tra la popolazione residente.

Bertolaso, riferendo in Senato,ha anche sottolineato che prima del nubifragio il sistema era stato allertato con bollettini e avvisi che preannunciavano le cattive condizioni atmosferiche, e ha ricordato che “nelle aree interessate diverse zone erano classificate a rischio geomorfologico e idaulico molto elevato”. Il numero uno della Protezione Civile ha anche annunciato l’arrivo di20 milioni di euro stanziati dal governo per fronteggiare la prima fase dell’emergenza. All’importo, disponibile già da giovedì, si aggiungeranno altri 20 milioni stanziati dalla Regione Sicilia.

I funerali delle vittime saranno celebrati sabato. La giornata sarà di lutto nazionale, come deciso dal Consiglio dei Ministri. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha confermato al sindaco di MessinaGiuseppe Buzzancala sua presenza a Messina nel pomeriggio di venerdì, per un vertice che si farà sulla situazione degli sfollati e sulla loro sistemazione.Berlusconi si fermerà a Messina anche sabato, per partecipare insieme al presidente del Senato, Renato Schifani,ai funerali solenni nella Cattedrale di Messina, che saranno officiate, a partire dalle 10.30, dall’arcivescovo Calogero La Piana. Nelle ultime ore proprio il sindaco Buzzanca si era lamentato del fatto che non fosse ancora stato proclamato il lutto nazionale, paventando l’ipotesi che i morti dell’alluvione nel messinese fossero “figlio di un Dio minore”.

Martedìè andato sul posto il ministro della Giustizia Angelino Alfano che ha assistito ai funerali del poliziotto Roberto Carullo. “Accerteremo tutte le responsabilità di questa tragedia”, ha dichiarato il Guardasigilli.

Intanto, in molti chiedono funerali di stato per Simone Neri, il ragazzo di Giampilieri morto salvando otto persone. “C’è un bambino che piange, vado a salvarlo. Qualsiasi cosa succeda, ricordati che ti amo”. Queste le sue ultime parole al telefono con la fidanzata nella sera tra giovedì e venerdì. Poi di lui si sono perse le tracce. Avrebbe compiuto 30 anni tra pochi giorni e invece è morto a Giampilieri nel tentativo di salvare parenti e vicini di casa rimasti intrappolati nel fango che ha sommerso il paese. Sul web lo celebrano e lo ricordano: gruppi su Facebook, filmati su YouTube. Tutti con un’unica richiesta: “E’ morto da eroe, merita i funerali di stato”.

Due famiglie hanno deciso invece per funerali privati: quelle di Santina Porcino, nel Santuario di Sant’Antonio da Padova a Barcellona Pozzo di Gotto, e di Roberto Carullo, l’agente della Polfer vittima della tragedia di Giampilieri e Scaletta.

Per quanto riguarda l’inchiesta sulle cause del disastro, è stata formalizzata martedì la nomina di tre periti della procura di Messina. Gli esperti, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, sono tre docenti delle università di Catania, Palermo e della Sapienza di Roma. La nomina dei periti è un ulteriore passo dell’indagine, dopo che i carabinieri hanno iniziato ad acquisire documenti, ma al momento, sempre secondo quanto si apprende, non ci sono indagati.

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