Cosentino attacca i ‘frocetti’ del Pdl

di Redazione

Nicola CosentinoNAPOLI. “Basta con questa politica fatta da frocetti che credono di poter decidere, stando a Roma, il destino politico della Campania e di Caserta”.

E’ la frase che sarebbe stata pronunciata da Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, coordinatore regionale del Pdl e tra i papabili candidati alla carica di governatore della Campania, nel corso dell’Assemblea del partito tenutasi al Crown Plaza di Caserta. Parole rabbiose quelle del politico originario di Casal di Principe, di recente iscritto nel registro degli indagati dalla procura antimafia di Napoli dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti che lo accusano di avere contatti con la camorra. Parole probabilmente indirizzate ai ‘capi’ romani che devono decidere sulla candidatura alla presidenza della Regione, per la quale, assieme a lui, è in lizza anche la ministra Mara Carfagna, assieme al presidente dell’Unione in­dustriali di Napoli Gianni Let­tieri (“battezzato” da tempo dal premier Silvio Berlusconi in persona) e al segretario nazionale del Nuovo Psi Stefano Caldoro.

Ma Cosentino ha subito ridimensionato: “Non vi era alcuna intenzione polemica nell’intervento. – dice il sottosegretario – Le frasi che mi sono state attribuite, sono evidentemente frutto di una falsa o cattiva interpretazione. La mia idea – chiarisce – e quella dei parlamentari verte su una semplice equazione: il territorio che, grazie soprattutto al carisma di Berlusconi, è stato protagonista delle vittorie, rivendica oggi un ruolo da protagonista”.

In sua difesa il senatore Pasquale Giuliano, coordinatore provinciale di Caserta, per il quale “la frase dei ‘frocetti’ è stata pro­nunciata in un ragionamento colorito per attaccare i cortigia­ni calati dall’alto. Ce l’ha con lo­ro, e non con chi fa le candida­ture. Né tantomeno con i gay”. A giustificare Cosentino anche il senatore Gennaro Coronella, vice coordinatore casertano: “E’ stato solo un ragionamento volto a difendere le capacità dei politici legati al territorio. In questo senso le impostazioni dall’alto sarebbero un errore”. Così come il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro: “Quella frase è stata un po’ troppo enfatizzata. Va contestualizzata, non è stata certamente un insulto”.

A prendere le distanze, invece, il parlamentare Italo Bocchino (‘sponsor’ della Carfagna), che tagli corto: “Non conosco il contesto delle frasi pronunciate da Cosentino e non so se le ha dette. Ma se dav­vero avesse usato la parola ‘fro­cetti’ sarebbe incandidabile”.

Della questione si è interessato anche il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, che riferisce: “Ho parlato al telefono con Nicola, mi ha spiegato tutto. Quelle parole gli sono scappate, è stato solo un momento di nervosismo, nulla di più”. Verdini ha quindi invitato tutti a “placare gli animi”. “Il nostro obiettivo – afferma il coordinatore nazionale – è vincere le prossime elezioni e dobbiamo concentrare le forze in questa direzione”.

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