Palermo, sequestrati beni per 300 milioni a Cosa Nostra

di Redazione

Guardia di Finanza PALERMO. La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un ammontare di 300 milioni di euro, ad esponenti e fiancheggiatori di Cosa nostra.

Tra questi Salvatore Biondino, ex autista di Totò Riina, a cui sono stati sequestrati cinque locali commerciali a Palermo. Coinvolte circa 70 aziende operanti nei trasporti, nell’edilizia e nell’impiantistica, oltre a negozi di frutta e verdura.

I beni erano tutti intestati a “prestanomi” ma di fatto riconducibili a Biondino, ai fratelli Pipitone e ad alcuni loro affiliati, coinvolti nell’operazione “Occidente” e arrestati il 21 gennaio 2007. Ad Antonino Pipitone, 40 anni, sono stati sequestrati cinque conti correnti, una ditta che operava nella demolizione e costruzione di edifici, due appartamenti e un terreno a Carini.

Le Fiamme Gialle hanno poi messo i sigilli a due società di Palermo per la vendita di frutta e verdura e di apparecchi e attrezzature per la telefonia appartenute a Giuseppe Gelsomino, 57 anni, di Montemaggiore Belsito. A Francesco Sparacio, 41 anni, di Carini, sequestrati tre terreni e tre ville a Carini, il 50% delle quote della società “Fratelli Sparacio srl” per il trasporto merci su strada e l’omonima ditta individuale. A Salvatore Prano, 43 anni, di Carini, sono stati tolti due terreni e due villette abusive, e due conti correnti. A Pietro Di Napoli, 60 anni, un conto corrente e un appartamento. Ad Angelo Conigliaro, 73 anni, 6 terreni, 6 appartamenti e 2 magazzini a Carini. A Giovan-Battista Pipitone, 49 anni, di Carini, sequestrata la “Centro Distribuzione Regionale s.r.l.”.

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