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Rione Bagno “conteso” Aversa e Cesa
AVERSA. Se prima avevamo dubbi, ora abbiamo certezze. I cittadini non sono parte integrante di un programma, non sono parte integrante di un territorio che a loro tutto deve, non sono parte integrante di una politica seria e chiara.
Sono semplicemente serbatoi di voti, servono a fare numero. E la strana storia del Rione Bagno, il centro urbano con più di mille abitanti conteso tra Aversa e Cesa. La storia della proprietà giuridica della piccola zona ora approda Consiglio Comunale ad Aversa. Lo scorso anno i due sindaci, Domenico Ciaramella per Aversa e Vincenzo De Angelis per Cesa, si sono seduti a tavolino ed hanno deciso che i mille abitanti avrebbero usufruito del sistema idrico dellarea cesana, ma i lavori di manutenzione e rifacimento sarebbero stati a carico del comune normanno. Ora i residenti usufruiscono di fatto di tutti i servizi del comune di Cesa e fanno anche parte della parrocchia cittadina di San Cesario. Quindi quale è il motivo del contendere? Semplice e, nel contempo, scandaloso: quei circa mille utenti, cittadini, persone, che per qualche politico aversano rappresentano un punto doro. Inoltre, il Comune di Aversa ne ha necessità per un altro motivo: i finanziamenti regionali e comunitari che giungono ai comuni alla soglia di un determinato numero di residenti. Insomma, siamo alle solite. Si usa la politica non al servizio del cittadino, ma al servizio di pochi ristretti interessi politici ed economici. E allora domandiamo a quelle persone qual è il loro punto di vista, se sono stanche di essere contese solo perché servono agli interessi di qualcuno o qualcosa o se vogliono essere considerati cittadini che hanno il sacrosanto diritto di ricevere servizi.
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