Beppe Grillo torna in tv, attacca tutti e poi “scompare”

di Redazione

Beppe GrilloMILANO. Ritorna in tv ma “resiste” per soli venti minuti il comico Beppe Grillo, ospite, in collegamento esterno, della trasmissione “Exit” di La7 condotta da Ilaria D’Amico, che stava trattando della privatizzazione dei servizi pubblici.

In studio c’erano anche il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, il sottosegretario allo Sviluppo economico Adolfo Urso, il deputato Udc Bruno Tabacci, il giornalista del Corriere della Sera e autore de “La Casta” Sergio Rizzo e un membro del Forum italiano dei movimenti per l’acqua Corrado Oddi.

Dopo una lunga invettiva sul tema della puntata, durato circa venti minuti, il comico genovese, forse infastidito dalla presenza dei politici in studio, si è dileguato fra l’incredulità generale, in particolare quella della D’Amico che ha sottolineato come Grillo avesse promesso di confrontarsi serenamente con gli altri ospiti e di dialogare con loro.

Nel corso del suo intervento, che doveva essere incentrato sulla privatizzazione dell’acqua, Grillo è uscito spesso fuori tema: ha attaccato i politici condannati in Parlamento e il sistema finanziario italiano, è tornato sul caso Telecom, prendendosela con Marco Tronchetti Provera, ha parlato dell’iniziativa della “liste civiche”, sottolineando, su quest’ultimo punto, con il solito linguaggio colorito: “Oggi la gente è tagliata totalmente fuori dal sistema decisionale. Le liste civiche sono una mossa obbligata perché i cittadini si sono veramente rotti i coglioni di gente come quella che è seduta in questo studio”.

Beppe Grillo ad Exit (prima parte)

E sull’acqua privatizzata: “Non significa più niente acqua pubblica e acqua privata. Provate a entrare in un Consiglio comunale, non ci sono rappresentanti del pubblico ma camerieri di partiti messi lì da 4-5 segretari che decidono. L’acqua non deve cadere in mano a una spa che faccia profitti sulla sete delle persone. Diamo l’acqua a società che si quotano in borsa, dove non ci sono regole, se no non sarebbero successi i casini con Parmalat, Telecom e Pagine Gialle. C’è una truffa continua in Borsa per cui andrebbe chiusa domani mattina”.

Sui banchieri: “Sono sempre i soliti 50: entrano nei Cda, tu gli dai i soldi attraverso questa criminalità organizzata che sono le banche e gli imprenditori e non sai assolutamente a chi”. Grillo ha segnalato di aver messo sul suo blog la mappa del potere: “Ci sono 289 società quotate in Borsa, di cui 254 hanno consiglieri che lo sono in due, tre, cinque, dieci società contemporaneamente. E voi volete quotare l’acqua in borsa?”.

Beppe Grillo ad Exit (seconda parte)

Sulla precedente gestione di Telecom, ha citato Tronchetti Provera, chiedendo: “Chi era il proprietario vero? Se sommavi le azioni erano i piccoli azionisti, ma chi ha venduto il pacchetto di controllo e ha spolpato l’azienda? La Telecom è stata spolpata, il signor Tronchetti se n’è andato vendendosi il pacchetto di maggioranza nel 2007 a 2,9 euro ad azione. Invece gli azionisti avevano in mano azioni che valevano 1,5 e adesso valgono 0,9. Chi paga?”.

E ha sostenuto la candidatura dell’ex pm Luigi De Magistris: “State attenti che con le europee qui vi arriva di tutto. Guardate Mario Chiesa, ha già il curriculum per fare l’europarlamentare. Vi arrivano Mastella, Cuffaro. Fate un parlamento pulito”.

Poi, all’improvviso, si è alzato ed è “scomparso”.

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