CASTELLAMMARE DI STABIA. Pericolo inquinamento elettromagnetico nella città delle acque. E lallarme lanciato dai giovani del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia, dopo che lamministrazione comunale ha lanciato il progetto Stabia Wi Fi …
… che prevede la creazione, sulla zona costiera, di una rete che utilizza quella particolare tecnologia (Wireless Fidelity) che permette di creare reti locali senza fili (Wireless Local Area Network-Wlan), nelle quali computers dotati di particolari adattatori di rete possono collegarsi ad internet gratuitamente.
La tecnologia Wi Fi spiega Massimiliano Zurlo, responsabile del movimento giovanile utilizza una radiazione elettromagnetica a microonde, che in altri paesi dellEuropa è stata oggetto di numerosi interventi governativi che addirittura ne hanno vietato o limitato luso. E il caso della Francia, – continua – dove nel dicembre 2007, a seguito di un progetto varato dalla giunta Delanoé, che aveva previsto listallazione di 225 centraline Wi Fi, gli impiegati di quattro biblioteche hanno cominciato a sentirsi male ed il comune fu costretto a bloccare liniziativa. In Germania aggiunge – il Wifi è stato vietato in tutte le scuole di Francoforte ed il governo Merkel ha chiesto espressamente ai tedeschi di privilegiare laccesso via cavo. In Canada – continua – il rettore dellUniversità di Lakehead (Ontario) ha disattivato tutte le centraline Wifi, perché, a suo avviso, le onde elettromagnetiche provocano disturbi comportamentali, ostacolano le funzioni cognitive, favoriscono lo stress, interferiscono con le onde cerebrali. In Inghilterra, invece, gli insegnanti hanno chiesto la sospensione del segnale nelle scuole dopo che una inchiesta della Bbc ha dimostrato che il campo magnetico in unaula equipaggiata con Wifi era tre volte più potente di quello emesso da un ripetitore Gsm. Alla luce di tutto ciò, è necessario evitare di disseminare onde elettromagnetiche in tutta la città.
Preoccupato dalla vicenda anche Antonio Sicignano, presidente del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia e vicepresidente regionale del movimento della Brambilla. Il problema – spiega – non si pone per il Wifi ad uso domestico, ma solo nelle ipotesi in cui lo stesso segnale copre zone più vaste. Sia ben chiaro che nessuno vuole alimentare una psicosi, ma, considerato che, allo stato attuale non vi sono studi scientifici risolutivi in argomento, è necessario che dallamministrazione comunale siano presi i dovuti accorgimenti per evitare lacutizzarsi di un dannoso inquinamento elettromagnetico. Anche lO.M.S., nel suo documento 2006 Who Research Agenda for Radio Frequency Fields, sottolinea la necessità di una ricerca che documenti la rapida evoluzione delluso della comunicazione senza fili e degli effetti della esposizione ai campi elettromagnetici delle differenti parti del corpo (specialmente nei bambini e nei feti), incluse le esposizioni multiple dovute a sorgenti diverse.