Benedetto XVI: “Contraccettivi snaturano il matrimonio”

di Angela Oliva

Papa Benedetto XVICon un messaggio inviato al congresso sui 40 anni dell’Humanae Vitae, l’enciclica con cui Paolo VI proibì la pillola, Papa Benedetto XVI ribadisce il pensiero della Chiesa in materia di sessualità.

Secondo il Pontefice i metodi contraccettiviche impediscono la procreazione di figli snaturano il senso del matrimonio. “La possibilità di procreare una nuova vita umana è inclusa nell’integrale donazione dei coniugi. – ha affermato Ratzinger – Se, infatti ogni forma d’amore tende a diffondere la pienezza di cui vive, l’amore coniugale ha un modo proprio di comunicarsi: generare dei figli. Escludere questa dimensione comunicativa mediante un’azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell’amore sponsale, con cui si comunica il dono divino. Nel cammino della coppia possono verificarsi delle circostanze gravi che rendono prudente distanziare le nascite dei figli o addirittura sospenderle. – ha aggiunto Benedetto XVI – Ed è qui che la conoscenza dei ritmi naturali della fertilità della donna diventa importante per la vita dei coniugi. I metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità – ha concluso – consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l’integro significato della donazione sessuale”.


Il Pontefice ha, inoltre, sottolineato la difficoltà, di molti cattolici, di accettare i concetti della Chiesa in materia di contraccezione: “Molti cattolici non ci seguono. Allora possiamo chiederci: come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell’amore coniugale nella sua manifestazione naturale? Certo la soluzione tecnica – afferma Papa Ratzinger – anche nelle grandi questioni umane appare spesso la più facile, ma essa in realtà nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualità umana e la necessità di una padronanza responsabile, perché il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La tecnica non può sostituire la maturazione della libertà, quando è in gioco l’amore. Per questo – conclude Benedetto XVI – il servizio che la Chiesa offre nella sua pastorale matrimoniale e familiare dovrà saper orientare le coppie a capire con il cuore il meraviglioso disegno che Dio ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione”.

Riferendosi agli insegnamenti di Paolo VI, Benedetto XVI ha ribadito che l’importanza dell’Enciclica e la sua attualità nella società odierna: Se non si vuole esporre all’arbitrio degli uomini la missione di generare la vita, si devono necessariamente riconoscere limiti invalicabili alla possibilità di dominio dell’uomo sul proprio corpo e sulle sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato sia rivestito di autorità, è lecito infrangere. A distanza di 40 anni dalla pubblicazione dell’Enciclica possiamo capire meglio quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande ‘si’ che implica l’amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l’obiettivo di un progetto umano, – ha concluso Papa Ratzinger – ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere con atteggiamento di responsabile generosità verso Dio, sorgente prima della vita umana”.

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