Strage, Centro Sociale Ex Canapificio accanto a immigrati

di Redazione

StrageCASERTA. “Ci stanno ammazzando tutti perchè abbiamo la pelle nera”. dopo la strage a castel volturno di sei immigrati africani e l’uccisione del ragazzo del Burkina Faso a Milano, sale la rabbia degli immigrati africani che vivono nell’area di Castel Volturno.

Da ieri si sta svolgendo una manifestazione spontanea di immigrati che difendono i loro diritti di essere considerati prima di tutto esseri umani e poi come immigrati e lavoratori, volendosi togliere di dosso l’etichetta di immigrato ugaule spacciatore o drogato. Molti degli immigrati scesi in piazza spontaneamente conoscevano le vittime dell’agguato dicendo che non è vero che erano spacciatori ma normali lavoratori. chi era sarto, chi lavorava nella lavanderia dove è successo l’agguato, chi si era recato sul posto dove c’è un call center per chiamare la famiglia in Africa. attualmente sul posto si è recata anche una delegazione del Centro Sociale Ex Canapificio i quali hanno preso parte all’incontro che si sta svolgendo al Comune di Castel Volturno con il sindaco, la questura e la prefettura di Caserta. Ciò che sta venendo fuori dalle notizie nazionali, è l’immagine di immigrati africani armati di bastoni e bottiglie che stanno mettendo a ferro e fuoco la città. ma è importante non dimenticare che dietro la rabbia di ognuno si nasconde la sopportazione di anni e anni di repressione sociale, di vita nella clandestinità, lavorando dalla mattina alla sera per guadagnare pochi euro, a causa di un sistema legislativo che non da la possibità di regolarizzarsi e vivere da cittadino “normale”. Rinnoviamo l’invito alla mobilitazione del 4-5-6 ottobre che si terrà a caserta alla quale hanno aderito diverse personalità del cinema, della musica e dello spettacolo a livello nazionale. saranno giornate di antirazzismo, solidarietà e rivendicazione dei diritti e della dignità degli immigrati e dei richiedenti asilo. auspichiamo una grande partecipazione non solo di immigrati ma anche di italiani, studenti, lavoratori e tutti coloro che si definiscono democratici”.

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