Nuova Giunta: il problema è in seno a Fi e An

di Nicola Rosselli

Piazza MunicipioAVERSA. “Il vero problema per la formazione della nuova giunta politica che dovrà prendere il posto di quella tecnica non sta nei rapporti di equilibrio tra i diversi partiti, ma in seno ai due maggiori partiti: Forza Italia e Alleanza Nazionale.

Oramai tutto è pronto per il varo del nuovo esecutivo, solo che questi ultimi due partiti non riescono a decidere chi dovrà rappresentarli in giunta”.

Nell’immediata vigilia della prima seduta di consiglio comunale (in programma per questo pomeriggio) dopo la pausa estiva, i rappresentanti delle forze politiche minori che compongono la coalizione di centrodestra ci tengono ad evidenziare che se non si riesce a dare alla città normanna una giunta composta da politici la colpa è da addebitarsi solo ed esclusivamente agli azzurri e ai seguaci del presidente della Camera Gianfranco Fini e sperano che in settimana si giunga ad una definizione complessiva della vicenda che va avanti dal maggio del 2007.

I primi hanno voluto fortemente la crisi e l’azzeramento dell’esecutivo, facendo dimettere, nello scorso mese di dicembre i loro due assessori: Luciano Luciano ed Isidoro Orabona. Da allora, il gruppo consiliare ed il partito (più propriamente il direttivo) si fronteggiano non riuscendo a trovare una posizione unitaria. Stesso discorso in Alleanza Nazionale, dove il gruppo composto dall’attuale capogruppo Michele Galluccio e dai due ex assessori Gianpaolo dello Vicario e Gino della Valle si fronteggia con un’altra fazione guidata dal segretario cittadino Antonio Schiavone.

Entrambi i partiti, grazie alle indecorose trasmigrazioni da un gruppo consiliare all’altro di una buona parte dei consiglieri comunali, si sono rinforzati ed ora mirano ad ottenere entrambi un assessore in più, passando dai due precedenti a tre. E, poiché quando si ragiona con i numeri, si è di fronte ad una scienza esatta, per far posto a due assessori in più per i partiti maggiori, i sacrifici sono stati ascritti ai minori: il Gruppo della Libertà passerà da due a uno, mentre la lista dei Popolari Normanni dei fratelli Fiore e Nicola Palmieri non sarà presente in giunta. Questa la decisione finale dopo che il segretario cittadino di Forza Italia Nicola Golia aveva tentato in tutti i modi di convincere il suo collega dell’Udc Cesario Liguori ad accettare una decurtazione nel nuovo esecutivo da due ad un solo assessore. Quest’ultimo, però, ha resistito richiamando il rispetto di un documento sottoscritto all’indomani delle elezioni in cui si sanciva il rispetto del risultato delle urne, anche in caso di mutazioni dei singoli gruppi consiliari. Lo stesso Liguori, pur dichiarandosi in silenzio stampa, così come il sindaco Ciaramella, ha ribadito: “Noi chiediamo solo il ritorno al documento iniziale. L’Udc non ha assolutamente niente contro i Popolari Normanni che, con il rispetto della nostra richiesta vedrebbero confermata la propria presenza nell’esecutivo”. Liguori non lo dice, ma per far rispettare quel patto Forza Italia o Alleanza Nazionale dovrebbero rinunziare ad uno dei tre assessori per uno richiesti. Ipotesi altamente improbabile. A vincere, alla fine, sarà, ancora una volta, la forza dei numeri.

La maggioranza di centrodestra raccoglie almeno 24, 25 consiglieri comunali su 30, quindi la presenza o meno del consigliere dei Popolari Normanni non è rilevante per la tenuta della coalizione che, alla fine, come prospettato, avrà: 3 assessori per Fi e An, 2 per l’Udc, 1 per Gdl e Rino Rotunno in quota sindaco.

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