19 luglio 1992, ucciso Paolo Borsellino con la sua scorta

di Redazione

Paolo BorsellinoAccadde Oggi. Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cusina e Claudio Traina, perdono, tutti insieme, la vita il 19 luglio del 1992.

Siamo a Palermo, lo scenario è quello solito degli “affari di mafia”, anzi dei “grandi affari di mafia”. Paolo Borsellino è figlio di questa città, dove nasce il 19 gennaio del 1940 da una agiata famiglia di farmacisti. A soli 22 anni la laurea in giurisprudenza, quindi il dolore per la morte del padre, a 23 anni vince il concorso in Magistratura. Si sposta per i tribunali di Enna, Mazara del Vallo, Monreale, qui conosce il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, al quale sarà legato a doppio filo su tutte le inchieste per mafia. Nel 1975 arriva a Palermo sotto il “comando” di Rocco Chinnici. Si crea il pool antimafia con Falcone, Borsellino, Basile e Rocco Chinnici. Nel 1980 la prima svolta, fa arrestare 6 mafiosi, ma deve anche piangere per l’assassinio del capitano Basile. Nel 1983 arriva la bomba che uccide Rocco Chinnici. Ecco Caponnetto, si apre una lunga stagione di successi e di veleni. Caponnetto lascia per motivi di salute, dovrebbe essere sostituito da Falcone, ma la politica e la mafia fanno il loro gioco. Arriva la rassegnazione, ma anche lo sdegno. Arrivano anche i soliti fumi che cercano di sviare le idee. Arriva la “nube tossica” del sistema mafioso. Uomo capace, forte, ma anche tenero, lo dimostra il suo rapporto con la figlia Fiammetta, ammalatasi di anoressia, durante il soggiorno della famiglia all’Asinara, prima del maxi processo di Palermo. Un uomo di quelli che non hanno prezzo e non conoscono mezze misure. Anche per lui arriverà l’autobomba confezionata al bisogno, estremo dono di una mafia che non conosce ostacoli.

“Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo, ti impedisce di andare avanti” Paolo Borsellino

Stragi Capaci-ViaD’Amelio – video Libera 2007

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