Veltroni: “Annienteremo la camorra, prenderemo Iovine e Zagaria”

di Redazione

Walter Veltroni TRENTOLA DUCENTA. Visita di Walter Veltroni alla Casa Famiglia della Comunità di Capodarco a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta. video

Il salone di quella che fu la villa del “boss” Dario De Simone è stracolmo di rappresentati della stampa locale e nazionale, ci sono anche giornalisti svedesi, tedeschi e giapponesi, fanno da corollario politici locali, c’è il presidente dell’amministrazione provinciale Sandro De Franciscis, gli “ex” parlamentari, Rosa Suppa e Lorenzo Diana, i candidati locali a Camera e Senato, notiamo Pina Picierno e Stefano Graziano (candidati campani del Pd) e un gran numero di uomini delle forze dell’ordine.

L’orario, le 10.30, di questa apertura della campagna elettorale in Campania per il candidato premier, è rispettato e sull’uscio dell’ingresso Veltroni viene accolto da Antonio e Fortuna, la coppia di giovani che da sempre conduce la Casa Famiglia, con loro don Vinicio. Dopo una breve visita alle varie stanze della palazzina-villetta, Walter arriva nell’affollatissimo patio-salone, al suo fianco il sindaco di Trentola Ducenta, Nicola Pagano, visibilmente soddisfatto che il primo uomo del nuovo Partito Democratico abbia scelto proprio la sua città, per aprire la “mietitura” di voti in Campania. Probabilmente proprio per dare il “là” in una regione dove la posta in gioco è altissima, Veltroni sceglie di partire da un tema forte, partire dagli ultimi per risalire la china, non certo facile, della riconquista di una leadership in forte crisi da queste parti.

Lo salutano le parole di informazione e di benvenuto di Antonio e la “frustata” di Fortuna, che vuole ribadire senza mezze misure l’amore verso questa terra, la voglia di continuare, la forza, il coraggio e la paura di mettersi in gioco. Parole forti quelle di questa mamma “particolare”, quattro figli suoi e sei di “passaggio”, bambini del disagio, della disperazione, ma anche della gioia e della voglia di emergere, per tirare fuori quello di buono che si può tirare, ma anche di più. Agli angoli, non noti alla luce delle telecamere, le tante donne, gli uomini, i giovani, che danno una mano a questa idea, che in silenzio credono e lavorano sodo, segno tangibile che qui non tutto è buio, anzi forse più che altrove talvolta la luce, quella vera, è accecante.

Saluto d’obbligo di Veltroni a questa “cosa” che rende tutti orgogliosi, “ma anche” voglia di passare dalla sussidiarietà sociale, all’impegno vero e concreto verso i meno fortunati e quindi il rispetto per il lavoro di questi appassionati e volontari, “ma anche” la necessità da parte di chi è chiamato ai supporti amministrativi ad essere puntuali, perché la solidarietà cammina anche con l’olio del vile denaro. A tal punto ricorda anche i quaranta anni dalla morte di Martin Luther King, come un simbolo, la speranza di un uomo di vedere bambini bianchi e neri stare insieme, “ma anche” la speranza di cambiare, di avere un mondo migliore e qui un accenno a Barack Obama è obbligo.

Lotta senza quartiere a tutte le mafie, combattere le ambiguità, le reticenze, il voto di scambio. “Decidano di votare per chi vogliono – dice con tono secco e pacato Veltroni – non per il Partito Democratico”. Naturalmente si rivolge, così come già fatto in Sicilia, alla mafia, alla camorra, alla sacra corona unita, alla ‘ndrangheta. Il principio è quello di ergere un muro, un muro che deve necessariamente essere rafforzato dagli atti di governo, ed ecco che Veltroni snocciola le cinque norme di legge che dovranno fare da scudo all’Italia che verrà. Si parla di prevenzione, tutela per chi denuncia, confisca dei beni per chi non vuole collaborare, rafforzamento degli uffici giudiziari, con benefit per chi decide di lavorare nelle zone a rischio e a maggiore presenza malavitosa.

Ma c’è anche il no che lo Stato deve dare all’eventuale sostegno con avvocati di ufficio a chi sia autore di gravi reati contro lo stesso Stato. “In questa terra si chiede l’impegno – continua l’aspirante premier – di scendere in campo con gran forza, per catturare Antonio Iovine e Michele Zagaria, due dei ricercati più pericolosi oggi in circolazione” e continua confermando il pieno appoggio al 41 bis per i reati di mafia e camorra. Combattere, quindi, contrapporsi, ma anche come terzo e non ultimo impegno, far partire il motore dello sviluppo. I poteri malavitosi non sono invincibili e lo Stato deve impegnarsi per dimostrarlo concretamente.

La stampa presente regala un lungo applauso a Veltroni, un applauso spontaneo che sale anche dal vicoletto prospiciente la villa, dalla tanta gente formatasi all’esterno che era impossibile far entrare, quel vicoletto dove solo quindici giorni fa, l’amministrazione comunale ha voluto “fisicamente” demolire i resti di un cancello, prima baluardo della privacy del “boss”.

Il pullman gran turismo, con i tre colori nazionali ma tanto verde, ha i motori accesi, un caffè per gradire, qualche regalo di rito, un saluto agli utenti di Pupia Tv, si riparte alla volta di Caserta.

Ti resta quello strano senso che sale dallo stomaco e dall’anima, ogni qual volta accanto ti passa la speranza, non sappiamo se alla fine si farà, ma Veltroni ci ha dato il senso che veramente si “può fare” e che cambiare, oggi, in Italia, è certamente meglio che governare.

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