“Capannone”, persi i finanziamenti e forse la proprietà

di Nicola Rosselli

Mimmo RosatoAVERSA. “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”, dice un antico adagio che ben si addice all’ennesima “dimenticanza” dell’amministrazione Ciaramella che, dopo aver fatto perdere alla città i fondi per la realizzazione di una pista di atletica leggera, …

…si è vista rigettare l’istanza per un finanziamento regionale relativo al leggendario “Capannone”, ubicato all’interno dell’ex consorzio Canapa, di via Saporito, con la motivazione di aver presentato in ritardo la relativa documentazione. La notizia è stata resa nota dal consigliere comunale della Sinistra Mimmo Rosato che si è fatto promotore di un’interrogazione sottoscritta anche da Giuseppe Stabile, Francesco Gatto, Paolo Santulli, Amedeo Cecere, Raffaele Pellegrino ed Imma Lama. Gli interroganti chiedono al primo cittadino di conoscere le motivazioni per cui il Comune di Aversa non è riuscito ad attingere ai finanziamenti, previsti. “Sono – affermano Rosato e compagni nell’interrogazione – purtroppo episodi, che si ripetono; non è infatti la prima volta, se solo si vuole ricordare il contributo consistente perso per la costruzione di una pista di atletica leggera. Inoltre i sottoscritti ritengono che sia necessario far conoscere a questo Consiglio ed alla città di Aversa se il cosiddetto Capannone, attualmente vetrina di una ditta, sia o meno proprietà del Comune di Aversa; se eventualmente il Comune di Aversa condivida parti condominiali con altri comproprietari; e se esiste uno strumento cartografico delle proprietà esclusive e condominiali del Comune di Aversa. Considerando quanta storia sportiva aversana sia legata alla struttura del cosiddetto Capannone i sottoscritti Consiglieri chiedono di conoscere quale ruolo esso possa rivestire nelle intenzioni di questa amministrazione e quali provvedimenti essa abbia intrapreso o intenda intraprendere, perché il Capannone sia restituito in piena efficienza al patrimonio della città”. Fin qui l’interrogazione alla quale non può non aggiungersi la constatazione che in questo momento. Di fatto, il “Capannone” sembra essere stato inglobato nella proprietà del grande negozio di igienici e rubinetteria, tanto che non si riesce a capire nemmeno se il Comune abbia ancora l’accesso alla sua proprietà.

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