I partiti dicono “No” alla Commissione Prefettizia

di Redazione

Municipio di CasaluceCASALUCE. “Fieri di essere casalucesi”: così si definiscono Giovanni Veneziano, gli iscritti di An, e tutti i simpatizzanti del partito, nel manifesto affisso l’altro giorno in tutto il paese.

Il partito di Fini prende posizione rispetto alla decisione di prorogare il governo della commissione prefettizia in paese e lo fa in modo forte e senza mezze misure. Dice “no” all’associazione casalucesi-camorristi, dice “no” alla “relazione dei commissari prefettizi perché accusa i cittadini e i dipendenti comunali di essere camorristi”, dice “no” al “governo commissariale che in 18 mesi non hanno risolto nessun problema ed hanno solo aumentato le questioni irrisolte facendo affogare il paese nell’immondizia” e dice “si” alle “elezioni per tornare in uno stato di vera democrazia”. “Perché – afferma il segretario cittadino Veneziano – siamo stufi di essere indicati come camorristi e non possiamo più sostenere il governo commissariale che pure abbiamo lasciato agire per 18 mesi senza porre alcuno ostacolo. Adesso non si può più andare avanti in questo modo”. E a dire “no” ai commissari alla guida del paese ci sono anche gli esponenti del Movimento civico per Casaluce, che si espone sulla questione avanzando anche la richiesta di “dimissioni della commissione”: “Chiediamo a questa Commissione Straordinaria di dimettersi, per far sì che ai Casalucesi venga ridato il diritto al voto, diritto che gli è stato scippato per motivazioni che non comprendono e che comunque hanno cercato di tollerare, ma adesso basta, i Casalucesi non intendono rimanere fuori dalla Democrazia per ancora 12 mesi”. Sulla stessa lunghezza d’onda, anche se con toni più cauti, si sono già espressi in passato Francesco Luongo (Pd) e il socialista Franco Natale. Il primo ha assicurato un controllo serrato e continuo dell’operato della commissione. Il secondo si è detto, invece, sicuro delle elezioni in primavera e comunque ha annunciato una serie di azioni per manifestare il suo scontento. Lo “scandalo” che ha suscitato tante reazioni è emerso dalla lettura del decreto di proroga, in particolare dal passo della relazione del ministro degli Interni Giuliano Amato dove si legge: “nonostante il notevole impegno profuso dall”organo commissariale per il recupero del prestigio e della credibilità dell”amministrazione comunale, le attività istituzionali dell”ente civico continuano a riflettersi in un contesto socio-economico di riferimento ancora fortemente influenzato dalla permanenza di negativi condizionamenti e dall”osservanza di retrivi codici comportamentali, ricondu-cibili all”ancora tangibile presenza della criminalità organizzata, che opera tradizionalmente nel territorio di Casaluce ed in quello dei comuni limitrofi attraverso esponenti di rilievo delle cosche locali”.

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