Ucciso il sindaco di Cervino: legato, sparato e dato alle fiamme

di Redazione

Giovanni PiscitelliCERVINO (Caserta). Legato con il filo di ferro, ucciso a colpi di pistola e dato alle fiamme. E’ l’atroce esecuzione compiuta contro Giovanni Piscitelli, sindaco di Cervino, piccolo comune del casertano, il cui cadavere carbonizzato è stato rinvenuto la scorsa notte.

Secondo le prime ricostruzioni, Piscitelli, 52 anni, intorno alle 21, al termine di una riunione in Municipio, sarebbe stato costretto, sotto la minaccia di una pistola, a salire su un’auto, per poi essere portato sulle montagne di Durazzano. Lì sarebbe stato ucciso nella stessa auto, una Fiat Brava, che poi è stata cosparsa di liquido infiammabile e bruciata. L”uomo è riuscito ad aprire uno sportello e ad uscire dall”abitacolo, ma non è riuscito a salvarsi. Ieri sera, non vedendolo rientrare in casa, i familiari del sindaco avevano allertato i carabinieri. Le ricerche erano appena cominciate quando al centralino del comando provinciale di Casertagiungeva la segnalazione di un agricoltore di Durazzano, il quale parlava di un incendio in una zona isolata. I militari si recavano sul posto, scoprendo il cadavere. Piscitelli aveva precedenti per abuso d’ufficio. Di professione infermiere all’ospedale di Caserta, ricopriva la carica di primo cittadino di Cervino dal 2004, quando vinse a capo di una lista civica di centrosinistra. Gli inquirenti stanno indagando per risalire al movente dell’omicidio. Di recente, Piscitelli aveva avuto contrasti con alcuni dipendenti comunali, firmando anche provvedimenti di sospensione.

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