Centri per l’Impiego, protestano ex responsabili

di Nicola Rosselli

Centri per l'ImpiegoAVERSA. Aversa, Casal di Principe e Maddaloni. Sono in guerra gli ex responsabili di questi tre grossi Centri per l’Impiego, ubicati, soprattutto i primi due, in territori difficili, che dall’8 febbraio scorso si sono visti defenestrare dall’amministrazione provinciale.

Decisione che, a detta di alcuni di loro, sarebbe legata ad attribuzioni a nuovi soggetti “effettuate in molti casi senza alcuna logica di merito, di competenza e professionalità, ma costruite artatamente con criteri e schede di valutazioni rispondenti ad una logica di pura spartizione politica, mortificando i veri funzionari, quelli che hanno dimostrato sul campo attraverso decenni di attività la propria competenza e professionalità dapprima alle dipendenze del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e poi dalla data di passaggio a seguito del decentramento delle politiche del lavoro all’ente locale Provincia”. “Sono stato mortificato nella dignità ed epurato di netto, sia dalla funzione di responsabile dello stesso centro per l’impiego ed anche da quella di altro centro o di responsabile di un servizio presso il Settore, pur avendone pieno titolo, essendo tra coloro che vantano una maggiore professionalità e anzianità in carriera direttiva, – ha dichiarato Domenico Fabozzi, titolare fino a qualche giorno fa dell’ufficio di Casal di Principe – tutto ciò a favore di persone legate al politico locale o che lo sono essi stessi, che in alcuni casi non hanno addirittura neanche il profilo professionale richiesto, senza parlare della relativa professionalità e del giusto grado di esperienza utile a gestire risorse umane e per poter effettuare utili programmazioni di politiche per il lavoro in territori notoriamente difficili e depressi”. Stando ai racconti degli interessati: “Dapprima si è provato a cambiarne sei su otto e precisamente: Caserta, Aversa, Capua, Casal di Principe, Maddaloni e Sessa Aurunca, lasciando in piedi soltanto Teano e Piedimonte Matese (chissa perché) e successivamente soltanto quelli di Casal di Principe, Aversa e Maddaloni, i quali non avevano evidentemente santi in paradiso”. Gli ex responsabili lamentano una gestione politica della vicenda, oltre che persecutoria nei confronti di chi, come loro, avevano più volte segnalato assenze e “valzer di tesserini”. “Impotente, in quanto più volte aveva rappresentato al suo superiore Dirigente del Settore Politiche del Lavoro, che aveva promesso di intraprendere quanto prima dei provvedimenti. Bene, cioè male, perché i provvedimenti sono arrivati ma hanno riguardato lo scrivente e non gli altri”, dichiara ancora Fabozzi, che sulla vicenda sta preparando anche un dettagliato dossier che potrebbe giungere alla procura sammaritana per verificare se la magistratura ravveda la sussistenza di ipotesi di reato in una vicenda che, almeno superficialmente, lascia alquanto perplessi. In questo senso, Fabozzi conclude: “Infatti, lo scrivente è stato mortificato nella dignità ed epurato di netto, sia dalla funzione di responsabile dello stesso centro ed anche da quella di altro centro o di responsabile di un servizio presso il Settore, pur avendone pieno titolo, essendo tra coloro che vantano una maggiore professionalità e anzianità in carriera direttiva, tutto ciò a favore di persone legate al politico locale o che lo sono essi stessi, che in alcuni casi non hanno addirittura neanche il profilo professionale richiesto, senza parlare della relativa professionalità e del giusto grado di esperienza utile a gestire risorse umane e per poter effettuare utili programmazioni di politiche per il lavoro in territori notoriamente difficili e depressi. Il tutto con la benedizione di un assessorato provinciale al lavoro che crede di poter risolvere in questo modo i problemi della disoccupazione della nostra provincia”.

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