Elezioni anticipate, l”ipotesi più probabile

di Antonio Taglialatela

Giorgio NapolitanoROMA. L’ipotesi delle elezioni anticipate, già per il mese di aprile, è quella più probabile dopo la crisi nata dalla sfiducia al governo Prodi.

Tuttavia, resta in piedi l’altra di un governo di larghe intese che almeno approvi, prima del ritorno alle urne, una nuova legge elettorale che possa garantire maggiore stabilità al paese. Di nomi a cui affidare la carica di “premier provvisorio” ne sono circolati alcuni in giornata, dopo l’avvio delle consultazioni da parte del presidente Giorgio Napolitano, come quello dell’attuale presidente del Senato Franco Marini e del ministro dell’Interno Giuliano Amato.

Ma nelle ultime ore è uscito un nome che potrebbe mettere alle strette anche uno come Silvio Berlusconi che finora ha avuto un solo motto: “Elezioni subito”, assieme ad An e Lega. Parliamo di Gianni Letta, braccio destro del Cavaliere e sottosegretario alla presidenza del Consiglio del precedente governo di centrodestra. Letta potrebbe andar bene al Partito Democratico e all’Udc, ovvero all’asse trasversale che, rispetto ad altri rispettivi partiti “alleati”, propone un governo di unità nazionale.

Sfuma, invece, la soluzione di Mario Draghi, anche perché ci sarebbe il problema di nominare un nuovo governatore della Banca d’Italia. Mentre il Quirinale non escluderebbe una soluzione super partes rappresentata dall’ex commissario europeo Mario Monti.

Un clima di incertezza che induce i partiti a valutare seriamente di preparare la campagna elettorale. Ma i problemi sono tanti, in entrambi gli schieramenti…che forse non saranno più soltanto due.

Il Pd è in crisi dopo che buona parte del centrosinistra ha accusato il segretario Walter Veltroni di aver agevolato la crisi. La Sinistra Arcobaleno (il “network” costituito da Rifondazione, Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Demcoratica) vede già la contrapposizione tra le sue diverse anime sulla legge elettorale e la crisi di governo.

Nel centrodestra, pur essendo finite le liti dei mesi scorsi tra Berlusconi, Casini e Fini sulla leadership, nonché le liti interne a Forza Italia sull’eccessivo peso dato dal Cavaliere alla presidente dei Circoli della Libertà, Michela Vittoria Brambilla, c’è chi vuole elezioni subito e chi vuole prima la nuova legge.

Infatti, parlavamo prima della posizione dell’Udc che, nel caso scelga definitivamente di non seguire Fi, An e Lega, potrebbe determinare la costituzione della Cosa Bianca, ossia un terzo polo centrista, a cui guarderebbero con attenzione l’Udeur di Mastella, la Cisl di Savino Pezzotta e addirittura il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Lo stesso Montezemolo che potrebbe essere il candidato della Cosa Bianca alla presidenza del Consiglio. Ma il tempo di organizzare in poco tempo una mossa così importante non c’è. Ecco, quindi, che alla fine prevale sempre l’ipotesi delle elezioni ad aprile.

Intanto, proseguono le consultazioni del Capo dello Stato. Oggi sono saliti al Colle i presidenti di Camera, Fausto Bertinotti, e Senato, Franco Marini. Sabato toccherà alle minoranze linguistiche, gruppo per le autonomie del Senato, Dc, Dc di Rotondi, Repubblicani, Udeur, Rosa nel Pugno, Italia dei Valori, Versi, PdCi, Sd. Domenica alla Lega, Udc, Rifondazione, An. Martedì a Forza Italia, Pd e, infine, ai presidenti emeriti della Repubblica Cossiga, Scalfaro, Ciampi.

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