Il giovane poeta Bagno trionfa in Italia e in Australia

di Redazione

Giuseppe Bagno con Rosa Russo IervolinoSANT’ARPINO. Una straordinaria prova di talento attraverso la quale ci regala approfondimento, spunti di riflessione, intense e nuove emozioni. Il riferimento è all’opera di Giuseppe Bagno, diciassettenne di Sant’Arpino, che nonostante la giovanissima età è autore di raccolte poetiche capaci di riscuotere vivi apprezzamenti da parte non solo di tanta gente comune ma anche di critici letterari italiani e di altri paesi esteri.

Così come dimostra l’ultimo riconoscimento ottenuto in Australia al XV Concorso Internazionale di poesia, narrativa e pittura, organizzato dall”Associazione A.L.I.A.S. (Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori). Nonostante l’agguerrita concorrenza di affermati poeti partecipanti al concorso che tra l’altro si avvale del patrocinio del Consolato Generale d”Italia in Melbourne, dell”Istituto Italiano di Cultura e del supporto della Camera di Commercio ed Industria Italiana , del Victorian Multicultural Commission, a Giuseppe è stato assegnato il primo premio assoluto con tanto di Medaglie d”Argento del Presidente della Repubblica Italiana e di Sua Santità il Papa. La storia di Giuseppe Bagno, è essa stessa una poesia e, al tempo stesso, una speranza di vincere tanti modelli dilaganti e dominanti tra gli adolescenti, fatti di consumismo e immagine e discapito di valori profondi. In Giuseppe, al contrario, c’è la volontà di conoscere, di capire, di non cedere ai nuovi modi in cui si manifestano la volgarità, la menzogna, l’ipocrisia, la stupidità. Giuseppe, che frequenta il liceo scientifico “C. Miranda” di Frattamaggiore, inizia a scrivere poesie all’età di dieci anni, quando “…la maestra propone in classe un paragone tra Notte di Luna del poeta indiano Rabindranath Tagore (premio Nobel nel 1913) e Il lampo di Giovanni Pascoli…”. È così, con grande naturalezza, che ci parla della scintilla che ha acceso la sua passione. Fu proprio la profonda lirica del poeta bengalese, infatti, che lo spinse a cimentarsi, per gioco, nella scrittura di brevi poesie, allegre filastrocche, con le quali provava un’ebbrezza talvolta maggiore di quella che gli dava la play-station, già presente tra i suoi giochi preferiti. Con il passare degli anni, e con tante insolite letture, scopre che le poesie possono essere “…un originale diario, a cui affidare le esperienze quotidiane, gli amori adolescenziali, immaginati più che vissuti, e soprattutto le delusioni … “. E così si ritrova a scrivere “ … di passioni, di disagio sociale e di decadimento della qualità della vita”, con innocente maturità e disarmante ingenuità. Le sue poesie iniziano ad apparire sui giornalini scolastici, provocandogli emozioni e paure; “ … chissà cosa diranno di me”, si ritrova a pensare ogniqualvolta rilegge le sue liriche fresche di stampa. Con il passare del tempo la poesia di Giuseppe sorprende, coinvolge e conquista sempre più. La sua lirica è percorsa da un’intensa spiritualità. La sua è una storia di ricerca, riflessione e conquista interiore. Ne sono convinti anche i giurati dei tanti concorsi dove Giuseppe ha partecipato, facendo incetta di premi. Quello riscosso in Australia è solo l’ultimo in ordine temporale, preceduto di pochi giorni da quello ottenuto alla IX edizione del Premio Nazionale di Poesia dedicato al Beato Gaetano Errico e organizzato a Napoli dai Missionari dei Sacri Cuori, con la poesia “Il muro”. Giuseppe Bagno ha battuto la concorrenza di ben 270 poeti, provenienti da varie regioni italiane per cimentarsi con il tema “Liberi” ed ha ricevuto, con sua grande sorpresa, il premio ed i complimenti dal Sindaco di Napoli, On. Rosa Russo Iervolino e dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Francesco Rutelli.

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