Presentato Google Sky, il software per viaggiare “virtualmente” nell’Universo

di Redazione

Google Sky

Finalmente a disposizione degli appassionati di Astronomia di tutto il mondo Google Sky, la nuova applicazione del software Google Earth. La nuova funzionalità, consentirà agli emuli di Galileo Galilei e Nicolò Copernico di esplorare pianeti, stelle e galassie, viaggiando virtualmente nello spazio.

Al momento, si possono vedere circa un milione di stelle e più di duecento milioni di galassie. Per diventare esploratori dell’universo basterà collegarsi a Google e scaricare la nuova versione di Google Earth. Chi vorrà, con un semplice comando potrà passare dalla visione del pianeta terra a quella del cielo che si trova esattamente sopra la località dalla quale si è collegati. Il progetto, che rappresenta un’evoluzione di Google attesa da milioni d’utenti, è stato curato da due astronomi. Il primo, americano, si chiama Carol Christian. Il secondo è l’italiano Alberto Conti. Google Sky utilizza le immagini del Telescopio Spaziale Hubble e più di un milione di foto provenienti da altri Osservatori terrestri. I programmi che consentono di viaggiare virtualmente nello spazio, esistono già da tempo: Stellarium, Starry Night ecc, ma sono rivolti ad un pubblico di competenti. Google Sky, invece, si rivolge all’enorme massa d’utenti che, ogni giorno, utilizza Google, ma che non ha specifiche conoscenze astronomiche. Noi abbiamo già provato il programma e possiamo assicurare che è un’esperienza esaltante. Viaggiare tra miliardi e miliardi di stelle, milioni e milioni di galassie da un lato c’entusiasma facendoci sentire dei novelli Capitan Kirk a bordo dell’Enterprise di Star Trek, dall’altra ci fa assalire da un senso d’angoscia e di solitudine a causa dell’immensità dell’Universo. Pensate che si può vedere, anche se molto sfumata, l’immagine di un ammasso stellare che si trova a 14 miliardi d’anni luce dalla terra. Un luogo, in altre parole, che per visitarlo davvero sarebbe necessario viaggiare per quattordici miliardi d’anni ad una velocità maggiore di trecentomila chilometri il secondo!

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