DS contro la nomina di Iavarone nella segreteria provinciale

di Redazione

DSSANT’ARPINO. Ancora tensioni all’interno dei Ds di Sant’Arpino. È il componente del direttivo sezionale dei Democratici di Sinistra atellani, Carlo Cicatiello a puntare l’indice contro quella che a suo parere “è stata una grave lesione del principio democratico e della reale rappresentatività dei diesse santarpinesi”.

A provocare un forte senso di malumore e di disagio è stata la cooptazione di Roberto Iavarone all’interno della segreteria provinciale. “Ancora una volta- rammenta Ciactiello- a Caserta si è deciso senza tener in alcun conto le realtà territoriali. Come tutti ricordano a fine Marzo i Democratici di Sinistra di Sant’Arpino celebrarono il proprio congresso cittadino al termine del quale furono indicati 11 delegati, di cui sei facenti capo alla parte guidata dal segretario Raffaele Cammisa, e gli altri cinque a quella capeggiata da Elpidio Del Prete e dallo stesso Iavarone. Iavarone RobertoE mentre ad Aprile non avemmo modo di celebrare il congresso provinciale per le note vicende, oggi apprendiamo dai giornali, in quanto non abbiamo ricevuto alcun tipo di comunicazione, che si è tenuto questa benedetta assise, che ha portato fra l’altro alla nomina nella segreteria provinciale di Iavarone, quale rappresentante della sezione di Sant’Arpino. A questo punto la stragrande maggioranza degli iscritti santarpinesi si chiede in base a quali criteri sia avvenuta tale cooptazione. Chi ha deciso il tutto, senza tener conto degli equlibri interni alla nostra sezione e senza, per di più considerare i numeri. In realtà anche questa volta pare essere stato determinante l’intervento del “padrino” politico” di Iavarone, tale Achille Natalizio. Ora è arrivato il momento di chiedersi se i Ds di Caserta siano ancora un partito democratico o siano diventanti un movimento gestito da un’oligarchia di notabili. E spiace ancor di più che a tale operazione pare abbia dato il proprio placet un dirigente come Antonio Reccia, che ha partecipato dal vivo al congresso di Sant’Arpino nella veste di garante. All’assessore provinciale vorrei chiedere come è stato possibile che abbia avallato tale decisione, proprio lui che conosce bene la realtà nostrana e aveva fatto una chiara scelta di campo, insieme all’ex sindaco di Orta di Atella. Anche Reccia ha cambiato idea? Sta di fatto che a Sant’Arpino non vogliamo Iavarone quale nostro rappresentante, e per questo chiediamo un incontro a breve con i rappresentanti della Federazione di Terra di Lavoro, e se questo non avverrà siamo pronti a riunirci in un’assemblea pubblica per prendere decisioni che di fatto provocheranno l’annullamento del succitato congresso”.

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