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Comunità USA: nessun allarme per segnalazione Ambasciata
GRICIGNANO. Non ha suscitato particolare clamore, presso la comunità americana che lavora nella base Nato a Gricignano, il messaggio allarmistico lanciato, l’altro giorno, dall’Ambasciata Usa sull’emergenza ambientale legata allo smaltimento dei rifiuti. Lo riporta ‘Il Mattino’ in un reportage.
“Mi stupisce che questo richiamo giusto, corretto e che condivido, arrivi ora che l’emergenzaè minore rispetto alla tragedia delle settimane scorse. Napoli e’ bellissima, peccato per tutti questi rifiuti. Ma se andate in paesi dell’entroterra, come Casal di Principe,è un inferno. L’aria che si respira, in tutti i sensi,è brutta”. Cosi’ commenta Matthew Tysler, americano di Los Angeles che lavora a Capodichino. Parole che trovano conferma anche nel racconto di Judy Main, americana del Minnesota, assistente sociale, psicologa e infermiera nella high school internazionale di Gricignano. “Nel mio istituto – precisa – molti bambini soffrono di asma. E i casi sono in aumento. Quasi tutti hanno problemi respiratori e allergie”. Nonostante l’emergenza rifiuti, la Main, che tra breve sarà trasferita alla Hawaii, non rimpiange la scelta di vivere a Napoli. ” Se fosse per me – aggiunge – non me ne andrei. Io non capisco tutto il disprezzo che la gente ha qui per il bene pubblico. I napoletani hanno case pulite, perfette, ma circondate dalla spazzatura che loro stessi buttano fuori. Ci sono dei lidi bellissimi a Patria che non hanno nulla da invidiare a quelli americani, ma le spiagge libere sono un immondezzaio”. “L’ambasciata Usa fa bene ad avvisare i turisti a non mettersi sotto vento se trovano mucchi di spazzatura bruciata, ma spero che la preoccupazione per la salute pubblica si estenda a prevedere interventi risanatori per le sostanze nocive sversate nel sottosuolo della base Nato di Bagnoli”, riferisce Gordon Poole, docente americano di Letteratura statunitense all’Orientale di Napoli. ”La spazzatura – conclude – c’è edè un grave problema. Però si rassicurino gli americani in visita, l’area della zona flegreaè più respirabile di quella delle loro citta’”.
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