Parco Pozzi, l”avvocato Santulli chiede un Question Time ad hoc

di Redazione

L'avvocato Santulli con il sindaco Ciaramella durante l'ultimo Question TimeAVERSA. Mai come in questi caldi giorni di fine luglio il sindaco Ciaramella ha a che fare con le tante lettere mandate non solo da cittadini comuni ma anche da molti illustri aversani.

Dopo lo scambio di battute con il consigliere di minoranza Domenico Rosato è il momento di Lello Santulli, ideatore del seguito “Question Time” che pone l’attenzione sull’ex Campo Profughi e sul trattamento che, sembra, stiano per avere i secolari alberi che ne delimitano il perimetro. In verità, già tempo addietro l’ex consigliere comunale diessino Nino Capone aveva posto l’attenzione sull’abbattimento dei pini secolari che faranno posto alla ringhiera in ferro. Oggi, l’avvocato Santulli chiede, con una lettera aperta, un Question Time ad hoc: “Signor Sindaco, conoscendoLa come monarca costituzionale e democratico (ossimoro permettendo), nonché sincero ed impegnato difensore delle prerogative dei cittadini, oso scriverLe – in questo scorcio del luglio più caldo in cinque secoli – per proporLe un’iniziativa che Ella non dovrebbe disdegnare.Il Parco Pozzi, il mitico ‘campo profughi’ , sta molto a cuore a Lei, agli ambientalisti, ai verdi, ai rossi, ai bianchi e, persino, ai giallorossi, per cui il Question Time dello scorso 17 lugliomerita una particolare attenzione e la sua sorte non può né deve essere affidata ai soli addetti ai lavori, competenti o in buona fede o meno che siano. Ho seguito le innumerevoli sfaccettature del problema e mi sono fatta un’idea, non manifestamente infondata, che – intanto- non esprimo. So che incombe l’abbattimento delle mura perimetrali, come ‘decretato’ da atti amministrativi sui quali adesso non intendo dissertare. Mi preme, però e nella speranza di trovarLa d’accordo, che i cittadini ne siano più compiutamente informati e che, soprattutto, si pronuncino su di un argomento così importante, delicato e pregnante per il futuro della Città. La prego, pertanto e avvalendosi dei suoi poteri discrezionali connessi alla sua qualità di Primo Cittadino eletto e scelto direttamente dal popolo sovrano, di indire un referendum consultivo sull’argomento e, in particolare, sulle scelte da mettere in esecuzione. Modalità e tempi saranno definiti non appena Ella avrà dato un assenso di massima , così come – del resto – fece, felicemente e con grande intuito, due anni fa con il Question Time. Si abbia, sin da questo momento, la mia totale (compatibile, però, con l’imprescindibile “tengo famiglia”) disponibilità (anche quale “tenutario” domenicale di banchetti e di urne mobili). Grazie, in ogni caso, per l’attenzione che vorrà dedicare a questa mia istanza (provocata dal solito “refrain” : l’avvicinare con costanza e determinazione il Cittadino, anche quello pigro, snob o strafottente, alle Istituzioni)”.

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