Ginocchio plaude Cellole e denuncia degrado della provincia

di Redazione

Agnese GinocchioCELLOLE (Caserta). Dalla cantautrice testimonial della Pace Agnese Ginocchio riceviamo e pubblichiamo questa missiva: Ieri sono stata a Cellole alla festa di onomastico (Sant’Antonio) del presidente dell’associazione AIDO Antonio Di Meo

…Durante la serata sono stata invitata a fare un intervento musicale, accompagnato da un breve saluto ai presenti e augurio al presidente. Ho colto l’occasione per ringraziare l’enorme impegno del presidente dell’AIDO (Associazione italiana donatori organi e tessuti)sezione di Cellole, e alla cittadina tutta di sostenere questo grandeUomo chesiadopera tanto persensibilizzare e difendere i diritti della Vita, che sono diritti dellaPace.Ho approfittato poi per lanciareun breve messaggio sull’impegno per la Pace che significa, pratica della solidarietà attiva, difesa della giustizia, dei diritti umani, difesa dell’ ambiente e quindi impegno per risolvere il problema dei rifiuti in cui la nostra provincia versa gravemente. Ho inviato poi un saluto anche al sindaco di Cellole, Antonio Lepore,per il suo enorme impegno nel sociale e nella solidarietà. Dopo aver terminato il mio intervento, sono ritornata al tavolo che ho condiviso con lo stessosindaco e consiglieri comunali.Inuno scambio amichevoleabbiamoparlato divari argomenti di attualità, diprogetti sulla Pace, del graveproblema rifiuti edei nostri capi venduti che ci rappresentano. Il sindaco di Cellole mi ha informata che da qualche settimana nel loro comune si sono cominciati ad attivare per la raccolta differenziata. Infatti, devo ammettere che all’interno del comune di Cellole non ho riscontrato alcun cumulo di rifiuti sparsi per le strade. E’un buon segnale e per questoho espresso ilmio personale plauso al sindaco che si è attivato per cercare di risolvere questo grave rifiuti lungo la provinciale CastelMorrone-San Leucioproblema e rendere pulita così una delle più bellearee della nostra provincia, che sono collegate al turismo (litorale domitio).Il sindaco Lepore tra l’altro mi avevariferito: “Cominciamo a informare, sensibilizzareed avviare la cittadina ad educarcia questa raccolta differenziata provvisoria, finché non venga attuato un piano provinciale per la differenziata. Noi abbiamo anche una discarica nostra dove c’è la possibilità di gettare i rifiuti. Alle sue parole avevo poi replicato: “Caro sindaco, è molto importante quanto state facendo per il bene di Cellole, ma è necessario che vi informiate anche sulla destinazione di questi rifiuti, perché pare che in Campaniai variimpiantidi compostaggioingrado di riciclare i rifiutiraccolti dalla stessasiano fuori uso e non è giusto che poi questi rifiuti, non essendoci ancora un piano di provincializzazione della differenziata, vengano poi rimischiati tutti insieme e poi destinati ad essere sversati nella megadiscarica casertana illegale de Lo Uttaro.Dobbiamo impegnarci al massimo echiederedi farattivare questi impianti di compostaggioper il bene di tutti. Il futuro delle nostre vite e del nostro sud dipende dalla raccolta differenziata. Inutile raccontarvi la scena riscontrata lungo le strade durante il viaggio in auto da Teano a prima di fare ingresso nel comune diCellole. Un degrado assoluto. Ho provato una tristezza infinita! Siamo arrivati al punto che, anziché ammirare le meraviglie della natura che ci circonda lungo i vari luoghi che attraversiamo durante i nostri viaggi, siamo costrettiad assistere allo spettacolo pietoso, quello cioè diconstatare gli enormi cumuli di immondizia sparsi lungo le strade, vere e proprie discariche a ciel aperto.Rifiuti, cassonetti pieni di immondizia e discariche…solo questo sivede in giro.Questa è la nostra provincia: un vero è proprio immondezzaio, un flagello, una maledizione, una tomba di rifiuti, un’enorme montagna di rifiuti – Babele della desolazione – voluta rifiuti lungo la provinciale CastelMorrone-San Leucioforzatamente innalzarea causadelle mancate responsabilità politiche e per infiltrazioni di camorra.Altro che “Rinascita di Terra di Lavoro”. Toro Seduto, uno dei più grandi ed importanti capi degli indiani d’America – quel popolo pacificoche fusconfitto e sterminato dai governiamericani imperialisti -che si ricorda per le suesagge citazioni, a metà Ottocento disse: “L’uomo bianco morirà seppellito dalla montagna dei propri rifiuti!”. Caro presidente De Franciscis, cari politici e cari boss meditate, pensate di essere immuni da quest’immane sciagura?I soldi ed il potere sono poca cosa, anzi l’ultimadi fronte ai colpi dimalattie irreversibili e lutti causati da questo flagello. Sappiate cheanche voimorirete tutti seppelliti dentro queste montagne di rifiuti. Non occupate le vostre poltrone solo per il vostro prestigio, ma datevi da fare per cambiare e servire rettamente il popolo ora , prima che sia tutto troppo tardi. O altrimenti dimettetevi dal vostro incarico, perché state veramente scandalizzando, disonorando e deludendo la società civile, quella che con i propri voti vi ha portatial potere.Non vogliamo essere rappresentati da capiche si vendono o che hanno paura di esporsi in prima linea per il bene della cittadinanza e dunque per la difesa dei diritti della Vita e della Pace.Vergogna! Dio ce ne scampi!!!”.

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