Rifiuti: la proposta di Ludovico Nappa

di Antonio Arduino

Ludovico NappaAVERSA. Trasformare un argine di rifiuti in riviera fatta da oleandri in fiore, per accompagnare chi arriva in città fino all’ingresso di Porta Napoli. E’ la proposta di Ludovico Nappa che punta a cancellare il fiume di spazzatura che attualmente fiancheggia via Vito di Iasi, da via delle Acacie a viale degli Artisti.

SpazzaturaPoco più di trecento metri di strada incorniciata da alberi, disposti ordinatamente in fila sui marciapiedi da entrambi i lati. Però, su quello sinistro (per chi entra in città) c’è un grosso neo. L’area occupata dal percorso in disuso della vecchia ferrovia Alifana, sopraelevata rispetto al piano stradale di via di Iasi, si è trasformata in un deposito di rifiuti, lungo più o meno trecento metri. “La colpa è innanzitutto della gente che – dice l’architetto Nappa – getta ogni genere di rifiuti nell’erba selvatica nata lungo tutto l’ex percorso ferroviario. Se a questo si aggiunge che le caditoie realizzate per favorire il deflusso dell’acqua piovana sono perennemente intasate è normale -osserva- che questa striscia di strada diventi simile ad una discarica”. Tanto simile da emanare un olezzo sentito fino ai primi piani delle abitazioni circostanti. “E non solo perché – continua Nappa – la presenza costante di rifiuti richiama nella zona cani, gatti e topi di tutte le dimensioni, creando pericolo per la salute pubblica”. Un rischio segnalato all’amministrazione municipale dallo stesso Nappa che, nella veste di amministratore di uno dei condomini affacciati Spazzaturasu questa “strada dei rifiuti” (quello stesso in cui ha sede l’ufficio comunale tributi ), ha anche chiesto l’intervento degli operatori del consorzio Geo Eco ai quali, per contratto, spetterebbe non solo il prelievo dei rifiuti e l’incombenza di spazzare le strade ma anche il diserbamento. “Purtroppo è stato un buco nell’acqua. Perché -riprende l’architetto- il collega Nicola Golia, presidente del consorzio, mi ha spiegato che quell’area della città è di proprietà dell’ex Alifana, quindi privata. Cosicché il consorzio non può intervenire”. E allora l’ex percorso ferroviario è destinato a restare così com’è vale a dire un deposito di rifiuti lungo trecento metri? “No se venisse realizzata la mia proposta di bonificarlo e piantumarlo con oleandri. Alberi che -conclude Nappa – sono di basso costo e non richiedono cure particolari. Ma bisognerebbe superare il problema legato al dato di fatto che la zona è proprietà privata”. Cosa possibile se si considerano i buoni rapporti esistenti tra l’amministrazione Ciaramella e la direzione dell’ex Ferrovia Alifana. Visto che tra i due Enti c’è stata già un intesa che permetterà, tra l’altro, la realizzazione di un parcheggio sotterraneo nell’area oggi destinata a parcheggio pubblico ad orario, perché non ipotizzare un accordo anche per cancellare la “strada dei rifiuti”, accettando magari il suggerimento di Nappa?

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