Azzeriamo il Consiglio ad Orta

di Redazione

Municipio OrtaORTA DI ATELLA. Si chiede a Ds, Sdi e Udeur «un gesto di responsabilità» Dalla Quercia di Sant’Arpino solidarietà umana all’arrestato. Prc, Marghetita e Verdi invitano la Maggioranza a dimettersi.

Angelo Brancaccio

L’effetto a cascata della vicenda giudiziaria che ha colpito il leader politico indiscusso della zona atellana ricade adesso anche sulle istituzioni locali: ieri le sezioni di Orta della Margherita, di Rifondazione Comunista e dei Verdi, insieme al Comitato Cittadino Contribuenti hanno chiesto alla maggioranza consiliare – con un documento ufficiale – di dimettersi. L’invito è rivolto ai 13 consiglieri di Ds, Udeur e Sdi, con l’impegno, nel caso venisse accolto, a fare altrettanto. «Rimettiamo il mandato consiliare nelle mani del popolo sovrano dando così ai cittadini e al paese – conclude la nota che presto diventerà manifesto da affiggere sulle mura di tutto il paese – la reale possibilità di rinnovare i quadri politici che li dovranno amministrare». «Quello che è accaduto ad Orta è sotto gli occhi di tutti. Non possiamo – cominciava così il discorso – assolutamente far finta che niente sia successo». L’arresto di Angelo Brancaccio, stella polare di tutto il firmamento politico dell’Agro, ha sancito, secondo i firmatari del documento «il completo fallimento» di una storia amministrativa, della giunta Del Prete «e della tanto decantata continuità». Un Comune in ginocchio, in stallo a tutti i livelli. «La segreteria generale dell’ente, l’ufficio urbanistico e il comando dei vigili – osservano i partiti di opposizione – sono praticamente inerti, nessuno sa cosa fare né quali iniziative prendere». Per questo c’è bisogno di una pausa di riflessione, per questo «c’è la necessità di riannodare un leale dialogo con la gente e con i rappresentanti delle diverse istanze presenti nelal cittadina». Cultura della legalità, coscienza civica, fiducia nelle istituzioni e nuova linfa alla macchina amministrativa: questi gli obiettivi di un percorso – si legge nel documento – difficile quanto urgente. Tra i firmatari i consiglieri comunali Migliaccio, Roseto, Ciofi, Iovinello e Villano. Arcangelo Roseto, che è il consigliere del Prc, poche settimane fa era stato protagonista di un clamoroso scontro con Brancaccio, che – secondo quanto poi l’esponente comunista ha denunciato alla magistratura – lo ha aggredito fisicamente nei pressi del municipio perché avrebbe saputo di sue considerazioni sull’arresto dei fratelli Orsi, imprenditori tesserati nella sezione Ds di Orta. Dall’altro fronte intanto continuano gli attestati di solidarietà nei confronti del consigliere regionale diessino incarcerato a Santa Maria Capua Vetere con gravissime accuse. Dopo l’autosospensione degli iscritti alla sezione Ds di Orta e la sortita della figlia Tania, ieri è stata pubblicata una lettera degli iscritti alla Quercia dei vicino centro di Sant’Arpino, una nota di poche parole, scelte accuratamente: «L’Unità di base dei DS di Sant’Arpino, alla luce degli avvenimenti accaduti che hanno coinvolto il compagno Angelo Brancaccio, all’unanimità: esprime solidarietà umana ad Angelo Brancaccio e alla sua famiglia ai quali manifesta piena vicinanza; confida che Angelo Brancaccio riesca a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati; ripone piena fiducia nella Magistratura auspicando una rapida soluzione della vicenda».

fonte: Il Mattino

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