“Se son rose del sindaco…puzzeranno!”

di Redazione

 CASERTA. Per il sindaco di Caserta “PetteLUttaro” va tutto bene. La città è pulita, i cittadini possono festosamente passeggiare per le vie in una bella domenica di maggio.

Come dice lui con affabili parole raccolte sulla stampa del 27 maggio. Naturalmente se qualche cosuccia non funziona, se la bonifica del sito di trasferenza accanto alla discarica “Lo Uttaro” non è stata ancora avviata, non dipende dalla volontà di Petteluttaro, ma da “i presìdi, le proteste le celebrazioni liturgiche che hanno inciso sulla messa a regime del sito che inizialmente ha funzionato a singhiozzo”. Insomma, se non lo avesse un pò intralciato persino il Padreterno, lui sarebbe in regola. In verità le proteste sono state sempre estremamente pacifiche, finora appena simboliche per quanto riguarda l’interruzione delle attività della discarica. E basta conoscere un po’ la topografia dei luoghi per capire che non possono aver interferito con un eventuale avvio della bonifica dell’immondo sito di trasferenza della monnezza. La messa di monsignor Nogaro, poi, è stata celebrata una domenica pomeriggio dalle 15. È in quel giorno e a quell’ora che Petteluttaro aveva programmato i lavori di bonifica che sono stati ostacolati? Via, non cavilliamo troppo sulle affermazioni di un così simpatico signore che ci regala una città così ridente e amena. Ma di quale Caserta sta parlando? Forse di quella in cui non arriva sempre la Grande Puzza de “Lo Uttaro” e annessi. E nemmeno, visto che un particolare lustro non si nota da nessuna parte. Invece ci sono quartieri dove di notte non si dorme per la Grande Puzza e di giorno si consultano scritti medici, a cominciare dal recente rapporto OMS, giustamente preoccupandosi per salute propria, di familiari, di amici, della collettività. Ma che importa a Petteluttaro e alla sua festosa combriccola? Tanto soffrono quelli di San Nicola, al massimo quelli del quartiere Acquaviva, che anche questa amministrazione – si è capito – considera cittadini di serie B. Chissà perché poi. Eppure in campagna elettorale Petteluttaro era arrivato fin qui promettente, facendo distribuire rose alle signore nel Teatro Izzo, accanto alla parrocchia di Nostra Signora di Lourdes. Chi l’avrebbe mai detto cosa avrebbe fatto arrivare dopo il profumo di quelle rose. Ieri era domenica, oggi è lunedì. Peccato che stamattina la Grande Puzza abbia attraversato tutta la città e sia arrivata fino al Parco Gabriella. Anche lì qualcuno comincia ad aprire naso ed occhi. Ad accorgersi che quelle di Petteluttaro sono bugie scritte sull’acqua. O sul percolato.

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