Cimitero, architetti sul piede di guerra

di Antonio Taglialatela

il progetto del nuovo cimiteroCARINARO. “Buffonate”. Secondo gli architetti Domenico Arpaia e Francesco Mattiello è questo il termine che meglio interpreta l’esito del “concorso di idee” bandito dall’amministrazione comunale per il progetto di ampliamento del cimitero.

l'architetto Davide VargasConcorso vinto da “Vargas Associati” diDavide Vargas eLuciano Palmiero ma che, secondo i due professionisti carinaresi, contraddice il bando di concorso e non raggiunge le finalità richieste. “Il sindaco di Carinaro, – spiegano Arpaia e Mattiello – su 18 progetti arrivati da tutta Italia, ha giudicato vincitore (scelta per molti scontata) quello di due illustri colleghi di Aversa, tra questi Davide Vargas, lo stesso relatore del nuovo Prg, del piano di recupero del centro storico, del piano colore, dell’impianto di calciotto e, quasi sicuramente, della futura risistemazione di piazza Trieste e via Campo. Tale progetto, contrariamente alle finalità richieste, non ha traccia delle aree destinate a cappelle private, non di inserisce nel contesto paesistico-ambientale, non sviluppa i temi legati al significato del cimitero, quali il ricordo, il raccoglimento, etc.”. Secondo i due architetti, il sindaco Masi ha dimenticato di essere stato “artefice di una petizione popolare conto un progetto della precedente amministrazione Affinito che non dava la possibilità di realizzare cappelle private”. Per Arpaia e Mattiello, un così importante progetto doveva raccogliere il parere dei cittadini e non del sindaco e della maggioranza, “visto che lo stesso è stato sottoposto a varie modifiche per difficoltà di inserimento nel territorio”. “Ma il sindaco – continuano i due – pur di accontentare la propria maggioranza nell’illusione di farla partecipare alla decisione, ha concesso la possibilità di tali modifiche (se è alto lo abbassiamo, se è tondo lo trasformiamo, etc.), il tutto a condizione che l’affidamento dell’incarico andasse allo studiovincitore dell’idea”. Gli architetti si domandano: “Ma il concorso è stato bandito per scegliere il progetto o il tecnico?”. Da qui l’intenzione di Arpaia e Mattiello di farsi promotori di un referendum popolare che giudichi tra i progetti presentati quello più meritevole.

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