Ex Ilva, Tribunale ad Arcelor Mittal: “Non fermare operatività impianti”

di Redazione

Il comportamento di ArcelorMittal è un “inadempimento plateale e conclamato”. Lo sostengono i commissari dell’ex Ilva di Taranto nel ricorso cautelare contro la richiesta del gruppo franco-indiano di recedere dal contratto d’affitto. Il Tribunale di Milano, intanto, ha invitato l’azienda a non “porre in essere ulteriori iniziative pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti”.

Boccia e il piano B del governo – Se ArcelorMittal non dovesse rivedere la decisione di lasciare Taranto, per l’ex Ilva scatterà “l’amministrazione straordinaria, con un prestito ponte” da parte dello Stato in modo da riportare l’azienda sul mercato entro un paio d’anni. Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha spiegato “il piano B” del governo.

Cordata di altre aziende? Secondo Boccia, “quando si costituirà quel ponte si deciderà se ci sono altre aziende di Stato che possono entrare nella cordata”. Il ministro ribadisce dunque che se Mittal dovesse “rinnovare il suo ricatto”, il Paese avrebbe comunque pronta una “reazione”.

Il “ricatto” di Mittal – “Segnalo a Mittal che mi pare fin troppo evidente che molte cose non tornano, a partire dall’alimentazione dall’altoforno, fino alle perdite. Mi chiedo come abbia fatto Mittal a perdere più dei commissari, che sono persone competenti ma non sono dei manager”, ha aggiunto il ministro.

Sindacati al Quirinale – Intanto, da fonti sindacali si apprende che Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo (segretari generali di Cigl, Cisl e Uil) incontreranno il Capo dello Stato al Quirinale per discutere proprio della situazione dell’ex Ilva di fronte all’annunciata chiusura dell’impianto.

Tribunale: “Non fermare l’operatività degli impianti” – Claudio Marangoni, presidente della sezione specializzata in materia d’impresa del tribunale di Milano che ha fissato per il 27 novembre l’udienza sul ricorso cautelare dei commissari ex Ilva, ha invitato ArcelorMittal “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti” dello stabilimento siderurgico. Lo si legge in una nota del presidente del Tribunale Roberto Bichi.

Commissari: “Inadempimento plateale” – Il comportamento di ArcelorMittal è un “inadempimento plateale e conclamato”. A sostenerlo sono i commissari dell’ex Ilva in un passaggio del ricorso cautelare depositato venerdì contro la richiesta del gruppo franco-indiano di recedere dal contratto d’affitto. Nel documento i commissari ricordano anche che, contrattualmente, il gruppo è obbligato a “salvaguardare con diligenza l’integrità e il valore dei rami d’azienda”.

“Arcelor ha accettato un contratto senza garanzie” – Sempre secondo i commissari, ArcelorMittal ha aderito a un contratto che non forniva alcuna garanzia sui rami d’azienda trasferiti dall’ex Ilva. Nel ricorso si legge che “la controparte ha accettato senza alcuna obiezione un testo contrattuale che prevede esplicitamente che (… ) le concedenti non prestano alcuna garanzia (…)” nemmeno “sullo stato di fatto e di diritto dei beni costituenti i rami” d’azienda.

“Dal gruppo violenza e minacce” – Inoltre, l’iniziativa di ArcelorMittal di sciogliere il contratto di affitto dell’ex Ilva “non c’entra con le giustificazioni avanzate che non pervengono neppure ad un livello di dignitosa sostenibilità”, sostengono ancora i commissari. Ma piuttosto tale decisione è “semplicemente strumentale alla dolosa intenzione di forzare con violenza e minacce un riassetto” dell’obbligo contrattuale “precedentemente negoziato che il gruppo evidentemente non ritiene più rispondente ai propri interessi”.

“Devastante offensività” – Nel ricorso cautelare depositato si legge poi che i comportamenti di ArcelorMittal per perseguire l'”illegittimo intento” di sciogliere il contratto d’affitto dell’ex Ilva “sono stati programmati” per “recare il maggior possibile livello di devastante offensività”. I commissari contestano l’iniziativa del gruppo avvenuta senza alcun “preavviso” e la disponibilità “ad un esame congiunto della situazione per l’adozione di un piano condiviso” per garantire la “continuità dell’attività”.

La Procura di Milano indaga per false comunicazioni – La Procura di Milano, inoltre, sta indagando per false comunicazioni al mercato e si sta orientando anche su reati fallimentari nell’ambito dell’inchiesta che riguarda l’addio di ArcelorMittal Il fascicolo, aperto la settimana scorsa dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi, è stato dunque modificato con le prime ipotesi di reato, per il momento contro ignoti.

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