Roma, furti in casa, banche e gioiellerie: presi 9 “irriducibili”

di Redazione

La banda dei ‘Metronotte’ è stata sgominata dai carabinieri della compagnia Roma Centro a conclusione dell’operazione ‘Irriducibili’. I militari hanno arrestato 8 italiani ed una tunisina per i reati di furti in abitazione in concorso e furti aggravati commessi nelle zone di Parioli, Piazza Bologna, Prati, Centro Storico ed Eur. L’indagine, avviata nel mese di maggio del 2016 dai Carabinieri di San Lorenzo in Lucina, è scaturita dalla costante sinergia e scambio di informazioni investigative tra i vari reparti dell’Arma di tutta Italia in particolare con i colleghi di Castello di Cisterna in provincia di Napoli che stavano investigando su alcuni ‘cassettari’ romani in trasferta in Campania.

Le indagini, sviluppate inizialmente con servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito in breve tempo di individuare i componenti della banda. I successivi sviluppi investigativi, resi possibili grazie anche alle attività tecniche di intercettazione telefonica e ambientale, hanno consentito di disarticolare il gruppo criminale, che operava in diverse specialità criminali: furti in abitazione; furti in gioiellerie ed esercizi commerciali con la tecnica “del buco”, utilizzando anche sofisticate apparecchiature quali potentissimi jammer a 12 frequenze in grado di disabilitare nel raggio di decine di metri, non solo gli apparati telefonici e radio, ma anche le frequenze delle telecamere di sorveglianza e furti di denaro contante dagli sportelli bancomat posizionati nei centri commerciali, e quindi lontani dalle filiali, ai quali i sodali accedevano indisturbati sostituendo, per brevi periodi che intercorrevano tra il giorno di ricarica del denaro all’interno della cassa continua al giorno del “colpo”, la serratura d’ingresso all’area self dello stesso Atm.

Una volta sostituita la serratura, i malviventi travestiti da Metronotte con tanto di tessera di riconoscimento e divisa, si introducevano all’interno e sempre in contatto con i complici all’esterno che controllavano l’eventuale arrivo di forze dell’ordine, riproducevano manualmente e perfettamente, la chiave d’apertura della cassa continua che, associata alla combinazione a tempo ricavata mediante l’utilizzo di sviluppatore di algoritmo, faceva sì che la cassaforte si aprisse potendo rubare il denaro contenuto all’interno. Riguardo ai furti in abitazione, emblematico risulta essere il furto consumato ai danni di pensionato che custodiva alla vecchia maniera “sotto il materasso”, ben 220mila euro, corrispondenti ai risparmi di una vita e che ingenuamente aveva confessato di avere a casa ad un uomo poi risultato di fatto essere basista e complice della banda.

Nel corso delle indagini sono stati conseguiti i seguenti risultati operativi tra Roma, Pescara e Forlimpopoli: 14 persone arrestate in flagranza di reato; una persona deferita in stato di libertà per possesso di arnesi da scasso; il recupero di gioielli, monili e denaro contante per un valore di circa  250mila euro ; il sequestro di due sofisticati apparecchi Jammer utilizzati, chiavi alterate e grimaldelli, fiamma ossidrica, arnesi da scasso e di un laboratorio utilizzato per la fabbricazione ad hoc degli arnesi da utilizzare nella commissione dei furti. Durante le indagini, sono stati individuati tutti gli obiettivi del sodalizio criminale ed in particolare sono stati “acclarati gravi indizi in ordine alla consumazione o tentativo di furto in danno di 15 obiettivi”, individuando anche la base logistica e laboratori per la fabbricazione di chiavi alterate ed attrezzatura idonea alla commissione dei reati.

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