Cellole, uccise benzinaio di Santa Maria Capua Vetere: arrestato latitante tedesco

di Redazione

La polizia tedesca ha tratto in arresto il latitante Andreas Krebs, 46 anni, ricercato da diversi mesi per l’omicidio di Massimo Neiviller, 44enne di Santa Maria Capua Vetere che gestiva un distributore di carburanti a Cellole.

Krebs, infatti, inizialmente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere, era stato assegnato agli arresti domiciliari in seguito alla decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, ma era evaso poco tempo dopo, facendo perdere le sue tracce.

L’arresto è stato eseguito in territorio estero in attuazione di un mandato di arresto europeo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo l’evasione dell’indagato, e reso possibile grazie a una vasta e mirata attività di intercettazione telefonica, avviata appena ricevuta la notizia dell’evasione nel mese di gennaio e protratta fino al mese di luglio, e all’intensa collaborazione info-investigativa tra il nucleo operativo della compagnia carabinieri di Sessa Aurunca e le autorità tedesche.

Fondamentale per la cattura del latitante sono state le intercettazioni che hanno permesso di individuare dapprima persone di nazionalità italiana che intrattenevano con Krebs conversazioni e colloqui durante il periodo di latitanza e successivamente il luogo in cui l’indagato si era rifugiato.

Era il 7 dicembre 2016 quando Neiviller, padre di due figli, venne trafitto da tre coltellate, inferte dal tedesco Krebs durante una colluttazione scaturita dal tentativo del commerciante di difendere l’incasso che l’aggressore voleva portagli via. Neiviller, qualche giorno dopo, sarebbe morto al “Monaldi” di Napoli. Krebs agì a volto scoperto, poiché conosceva la sua vittima, per la quale aveva svolto qualche lavoretto. Approfittando, quindi, della buona fede del 44enne, il tedesco prima lo colpì alle spalle con un bastone e poi, a fronte della reazione della vittima, gli scagliò i tre fendenti, di cui una al cuore rivelatasi fatale.

A circa un mese e mezzo dall’accaduto, il 23 gennaio, nonostante gli indizi di colpevolezza, il tedesco uscì dal carcere e ottenne i domiciliari. Una decisione che suscitò polemiche tra familiari e amici della vittima, sfociata in indignazione soprattutto dopo che il tedesco scappò insieme alla moglie.

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