Lusciano, Cyberbullismo: gli studenti del Comprensivo a lezione sulle insidie del web

di Redazione

Lusciano – Il “cyberbullismo e l’uso corretto dei Social”, al centro del convegno-dibattito tenutosi martedì scorso, nell’anfiteatro dell’Istituto Comprensivo di Lusciano.

L’iniziativa, fortemente voluta dal dirigente scolastico, professor Ezio Grassi, ha ottenuto un feedback positivo dalla numerosa platea di alunni presenti, attenti uditori di una tematica a forte portata sociale, qual è il bullismo in tutte le sue connotazioni, sino alla sua forma più attuale il cyber bullismo.

Tra i relatori, moderati dalla professoressa Maria Teresa Carpinone, presenti il delegato alla Legalità del Comune di Lusciano, Raffaele Esposito, il quale, oltre ai saluti del sindaco Nicola Esposito, ha illustrato il concetto di bullismo, incisivo l’intervento della dottoressa Francesca de Gaetano, pedagogista-clinico, che ha evidenziato gli aspetti negativi e positivi dei social network, focalizzando l’attenzione sui pericoli del bullismo ed in particolare del cyber bullismo, attraverso video e testimonianze di coloro che sono state vittime del bullo.

L’intervento congiunto della dottoressa Annamaria de Gaetano, psicologa, e del dottor Francesco Cristiano, sociologo, ha coinvolto con modalità interattiva gli alunni che differenziati per anno di frequenza, sono divenuti protagonisti e non attori passivi dell’evento. Ad essi sono state poste tre domande, al fine di comprendere sia la loro conoscenza che la personale percezione del bullo, del bullismo e della vittima.

Ha chiuso il dibattito il maresciallo Giuseppe Barbieri, comandante della stazione dei carabinieri di Lusciano, che ha informato in chiave giudiziaria la platea sull’uso corretto dei social, invitando i ragazzi a fare molta attenzione quando si utilizzano i social, in quanto un uso criminogeno è punito severamente dalla legge.

Il preside Grassi, al termine, ha sottolineato come la prevenzione e la formazione oggi rappresentano gli strumenti più efficaci per elevare il livello di consapevolezza e per consentire ai giovani di proteggersi dalle insidie del web, concludendo con queste parole: “Cio che è messo in Rete resta in eterno in Rete…”.

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