Microdelinquenza, Capasso invoca azioni di prevenzione e contrasto

di Redazione

 SANT’ARPINO. Nell’ultimo mese, a leggere le notizie pubblicate dai mezzi di comunicazioni locali e territoriali, il nostro Comune è interessato da una recrudescenza di atti di microdelinquenza che vanno dai furti al possesso e coltivazioni di sostanze stupefacenti.

E il tutto avviene nella più assoluta mancanza di iniziative da parte dell’Amministrazione comunale, tutta presa dal ‘bilancino’ della distribuzione di quote di potere. Nessuna attenzione alle questione della sicurezza dei cittadini e assoluta mancanza di prevenzione.

Le forze dell’ordine da sole non bastano e se vengono meno gli ausili di altri strumenti come quello della video-sorveglianza (che peraltro sono costate tanto e non funzionino), nessun contrasto alla delinquenza potrà mai essere efficace. Ma c’è anche la non più rinviabile esigenza di attente politiche di prevenzione cha vanno attuate dall’insieme di iniziative capaci di attraversare tutto il quadro della realtà territoriale.

Ciò significa intervenire per il progressivo abbattimento delle barriere architettoniche che consenta di trasformare la città in luogo realmente accessibile a tutti; riqualificare le aree periferiche con il miglioramento delle attrezzature e reti urbane quali la gestione del ciclo delle acque, il miglioramento della mobilità con estensione di quella pedonale e ciclabile, l’estensione della differenziazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, il contenimento energetico;qualità edilizia; migliorare sia gli edifici in termini architettonici che in termini di prestazioni energetiche attraverso forme di incentivazione per chi realizza edifici a basso o nullo consumo energetico; migliorare la qualità dei servizi, consentendo quanto più possibile accessibilità ai servizi comunali da parte dei cittadini attraverso tutti gli strumenti di comunicazione.

Non marginale dovrà essere il tema della prevenzione dalle dipendenze da alcolici e stupefacenti e della riduzione del danno, a tal fine vanno organizzati incontri di formazione rivolti a tutte le fasce della popolazione. Soprattutto coinvolgendo i giovani e le loro associazioni in progetti che si prefiggono tali obiettivi.

Ed i giovani vanno coinvolti soprattutto in azioni ed iniziative riconducibili a un sano civismo, a partire dalla istituzione delle Consulte previste dallo Statuto, e per diffondere le buone pratiche che possono rappresentare una soluzione ai bisogni sociali, educativi e strutturali esistenti, con particolare attenzione alla sicurezza, alla lotta alla microdelinquenza e alla criminalità organizzata, una battaglia che chiama in causa la nostra mentalità e le nostre coscienze e richiede soprattutto la presenza avvertita delle Istituzioni e dello Stato, coniugando prevenzione, repressione e cura.

Se c’è questo, ci saranno anche la mobilitazione delle coscienze e il coraggio della denuncia al fine di rendere più sicura la convivenza civile.

Ernesto Capasso, esponente Udc e già consigliere comunale

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