Piazza: “Qualcuno salvi l’assessore Barbato dal copia e incolla”

di Redazione

 MONDRAGONE. “Si dice che un indizio non dimostri nulla, ma due o più facciano una prova. Ebbene il vicesindaco Anna Barbato, ancora una volta (e siamo a tre), casca nella banalità di fare un copia e incolla”.

Lo rivela, anche stavolta, il consigliere del Pdl, Giuseppe Piazza, che spiega: “L’ha rifatto in un documento politico da lei sottoscritto come dirigente del Partito Democratico di Mondragone sulla questione dell’esercizio di leadership nell’ambito di un’aggregazione politica. In questo documento, pubblicato sul web e datato 2 settembre scorso, ricade nel suo vizio di fare propri scritti di altri. Questa volta, a proposito di esercizio di leadership, è andata a riprendere pedissequamente intere frasi di un articolo del manager Giuseppe Stivaletta del 24 marzo 2011 in cui lo stesso elenca quali sono, a suo dire, le caratteristiche che un leader debba avere per esercitare la funzione di guida di un gruppo politico”.

“Ora la faccenda sta diventando seria. – commenta Piazza – L’impressione che si ha è che l’assessore Barbato non riesca a resistere dall’infarcire le proprie comunicazioni con l’inserimento di interi spezzoni di comunicati stampa o documenti prelevati dalla rete. Delle due l’una: o il vicesindaco ha talmente tante cosa da fare e, quindi, non riuscendo a conciliare tutto si affida a collaboratori esterni che pur di far bella figura scopiazzano sul web, oppure è afflitta da qualche sindrome cronica che la porta, ‘inconsapevolmente’, a sfruttare elaborati altrui. Nel primo caso peccherebbe di mancato controllo sui suoi collaboratori, nel secondo caso, invece, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente”.

“Il nostro modesto consiglio che indirizziamo all’assessore – conclude Piazza – è quello di fermarsi un momento, interessarsi, magari, a qualcosa in meno nel corso della sua giornata e, soprattutto, riflettere di più. I cittadini, alla lunga, non giudicano per come si appare, bensì per quello che si fa, di proprio però!”.

A seguire il documento politico del vicesindaco e l’articolo del manager Giuseppe Stivaletta

Magazine: Punto Magazine: http://puntomagazine.it

Scritto da Dirigente Pd Mondragone Anna Barbato Lunedì, 02 Settembre 2013 16:42

Anna Barbato: “la leadership va conquistata”

Il leader ha una funzione di equilibrio tra la membership e la groupship, è un professionista delle relazioni e spesso anche della comunicazione oltre che rappresentare il collante del gruppo se non il gruppo stesso.

In un mondo di profonda precarietà, ho bisogno di interrogarmi sul significato di militanza politica, soprattutto alla luce dei fenomeni che vedono sempre più persone impegnate in forme di attivismo comunicativo. Credo che l’idea di una militanza necessaria vada mantenuta in vita e ripensata, oggi più che mai.

E allora mi chiedo cosa vuol dire militanza oggi? Un domandone, certo… che mi porta a chiedere aiuto, a quelle persone per le quali penso che la parola militanza abbia un valore.

Ho letto con attenzione l’articolo rilasciato dal segretario provinciale del Partito Democratico Enzo Cappello, il quale ha dichiarato: “Dobbiamo guidare e consolidare questo processo di rinnovamento ed il coordinamento locale valuterà con attenzione le richieste di adesione che provengono da quella società civile che si è mostrata interessata al progetto politico del Pd”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Achille Cennami: “Il Pd a Mondragone è l’unica vera forza presente nel panorama politico locale. Ogni nuova adesione è guardata con l’attenzione che merita un Partito che amplia la propria base nel rispetto di quel lavoro che si è già fatto e con occhio attento ai nuovi percorsi comuni”.

Ergo “Militanza significa partecipazione attiva alla vita politica, eventualmente in un partito politico o in una lista civica. Significa partecipare alle riunioni del partito, prendere parte alle discussioni, impegnarsi nelle attività che vengono svolte in ambito politico (può essere un volantinaggio, la partecipazione ad elezioni etc.).”

Allora mi chiedo quando tutto questo non avviene, o peggio ancora avviene in modo contrario, rappresentando altri partiti, polemizzando contro il nostro (già nostro, di quelli che lo hanno fondato, di quelli che ci hanno creduto anche in momenti difficili, di quelli che hanno messo la faccia oltre che il cuore).

Come si può improvvisamente proclamarsi leader del P.D.

La leadership va conquistata… Quando si parla di leader e leadership c’è sempre una grande confusione. Sarebbe troppo accademico soffermarsi sugli stili e sulle caratteristiche di leadership, spesso poco interessanti per la massa, e a volte poco utili per gli interessati. Il leader ha una funzione di equilibrio tra la membership e la groupship, è un professionista delle relazioni e spesso anche della comunicazione oltre che rappresentare il collante del gruppo se non il gruppo stesso. I concetti di membership e groupship sono legati agli obiettivi personali che ognuno ha nel gruppo, in particolare la prima è relativa all’uso del gruppo per la soddisfazione dei propri bisogni, mentre la seconda è relativa alla soddisfazione degli obiettivi del gruppo. In poche parole il vero leader permette un equilibrio tra i bisogni individuali e quelli di gruppo, senza sminuire, mai, nessuno dei due.

Quanto alle vicende amministrative, Cappello ha spiegato: “Maggioranza ed opposizione hanno ruoli distinti e ben diversi: l’una amministra, l’altra sorveglia e controlla nell’interesse della comunità ed è giusto che ovunque sia così. Esistono tuttavia ipotesi di collaborazione per il bene della città che non possono e non devono trovare idee preconcette. La direttiva da seguire, in ogni caso, è il bene comune e i cittadini sanno quando è il momento di mettere da parte le ideologie partitiche per garantire serenità e tranquillità nella gestione del paese”.

In considerazione di ciò, il 12/06/13 presso il museo civico di Mondragone, il Partito Democratico di Mondragone decide di spiegare alla città le ragione della scelta PDL-PD.

Una scelta alla “luce del sole” condivisa dalla base del Partito Democratico Cittadino e Provinciale.

Si tratta di atti fondamentali, capaci di risolvere annosi problemi che, da decenni, hanno impedito lo sviluppo di alcuni settori importanti per la vita economica del paese e che attendevano una definitiva soluzione. Sono stati individuati alcuni interventi amministrativi ordinari utili a migliorare la vivibilità della città, nonché altri necessari per il rilancio economico, sociale e di immagine della stessa.

Deduco alla luce di queste considerazioni che il vero leader del Partito Democratico del circolo di Mondragone è colui che è riuscito a mantenere l’equilibrio tra la membership e la groupship, è quel professionista dott. Achille Cennami che rappresenta il collante tra il gruppo e l’interesse della città per il bene comune.

Dirigente del P.D.

Anna Barbato
Magazine: Spinning Politics: http://www.spinningpolitics.it

Come deve essere la Leadership in politica?

Autore: Giuseppe Stivaletta

Giovedì 24 Marzo 2011 12:02

Quando si parla di leader e leadership c’è sempre una grande confusione, una cosa però è assodata, la maggior parte delle persone riconoscono un leader anche non sapendo il perché e vi si affidano ponendo in loro la fiducia per le loro competenze, capacità e conoscenze. Sarebbe troppo accademico soffermarsi sugli stili e sulle caratteristiche di leadership, spesso poco interessanti per la massa, e a volte poco utili per gli interessati. E’ più importante soffermarsi su come deve essere la leadership e su come essa può fare la differenza in ogni situazione.

Il leader ha una funzione di equilibrio tra la membership e la groupship, è un professionista delle relazioni e spesso anche della comunicazione oltre che rappresentare il collante del gruppo se non il gruppo stesso. I concetti di membership e groupship sono legati agli obiettivi personali che ognuno ha nel gruppo, in particolare la prima è relativa all’uso del gruppo per la soddisfazione dei propri bisogni, mentre la seconda è relativa alla soddisfazione degli obiettivi del gruppo. In poche parole il vero leader permette un equilibrio tra i bisogni individuali e quelli di gruppo, senza sminuire, mai, nessuno dei due.

Ognuno di noi è leader in alcuni situazioni della propria vita sociale, lavorativa o ludica, ma solo pochi riescono a fare la differenza, e questo è dovuto al fatto che leader un po’ si nasce e un po’ si diventa e in particolare i leader politici per diventare tali hanno bisogno di un grosso lavoro su loro stessi, sulla loro comunicazione, sulla loro gestione dei gruppi, sulla gestione dei conflitti e su tanto altro. In particolare un vero leader, oltre alle caratteristiche innate, deve limare molto alcuni aspetti fondamentali del suo profilo, un po’ come un pittore che per dipingere deve avere delle basi innate, ma per diventare grande deve lavorare sullo stile, sulla creatività, sul materiale, ecc. Il leader ideale dovrebbe avere capacità comunicative sia efficienti che mirate, essere in grado di gestire lo stress e i conflitti estemporanei, sia in fase di public speaking che in fase di confronto a due, deve essere in grado di gestire le emozioni e saper emozionare a sua volta, avere delle competenze di gestione gruppale e una grande capacità di ascolto e problem solving.

In definitiva il leader che vorremmo sempre vedere dovrebbe essere flessibile, pragmatico, motivante, carismatico in ogni situazione sociale che gli si presenti. Non è una cosa da tutti, ma tutti possono lavorare sui singoli aspetti per migliorare le proprie interrelazioni sociali, e ci aspettiamo che i nostri leader politici siano i primi a sensibilizzarsi a riguardo.
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